Befana
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Society | kalašnikov&valeriana

Viva la befana!

Essere belle, brave e buone per stare al sicuro in una società patriarcale
  • La befana ha sempre esercitato un fascino primordiale su di me, una figura mitologica slegata da stereotipi di genere. Una donna forte e indipendente da ogni punto di vista. Una donna cosciente di ciò che spesso ci sfugge in una società patriarcale, vale a dire: non importa quanto tu donna ti impegni a fare “tutto giusto”, visto che non è possibile sfuggire alle molteplici forme di ingiustizia patriarcale, e quindi tanto vale essere te stessa.

    Mi riferisco all’illusione con la quale cresciamo in una società che fin da bambine ci racconta che facendo “tutto giusto” vivremo in sicurezza. Per esempio, come ricopriamo i nostri ruoli di madri e figlie sacrificando indipendenza economica e passioni per corrispondere a un modello di cura stereotipato. Come impariamo a vestirci in modo consono per scampare a molestie e abusi sessuali. Come adottiamo atteggiamenti gentili e accondiscendenti per evitare conflitti e per essere accettate. Come ricorriamo a faticose routine estetiche per sembrare eternamente giovani. Sono innumerevoli le strategie che mettiamo in atto più o meno consapevolmente per conformarci alle aspettative sociali nell’illusione di tutelarci da discriminazioni e violenza.

    Sono certa anche Giselle Pelicot abbia adottate queste strategie per tutti quegli anni in cui è stata violentata e abusata da suo marito e numerosi uomini. Le ha adottate certamente Eliza Stefania Feru, sposata da poco con l’uomo che l’ha resa la prima vittima di femminicidio del 2025. Le adottano le donne che si rivolgono ai Centri d’Ascolto Antiviolenza. Le adottano le donne che guadagnano meno. Le adottano le donne sottorappresentate in politica... 

    Fare “tutto giusto”, essere belle, brave e buone non ci protegge dalla tossicità di una società patriarcale. 
    Per il 2025 ci auguro questa consapevolezza e ci auguro di essere più noi stesse, di essere più befane!

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Hartmuth Staffler Mon, 01/06/2025 - 15:11

Das faschistische Regime hat in Südtirol unser liebes Christkind verboten und statt dessen die "Befana fascista" eingeführt, die den Kindern die Geschenke des Duce verteilte. Aus diesem Grund bleibe ich wohl lieber bei unserem lieben Christkind.

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Simonetta Lucchi Mon, 01/06/2025 - 15:41

Sig. Staffler, il nostro caro Christkindlmarkt natalizio l'abbiamo ucciso negli ultimi vent'anni, e non certo il fascismo, con lo spaventoso attaccamento al denaro e all'individualismo che ci caratterizza più di qualsiasi cosa. Ma ritornando al contributo io dico che il femminismo non dovrebbe guardare solo al patriarcato, ma a migliorare la solidarietà tra le donne. Purtroppo tanti pregiudizi partono spessissimo da noi stesse.

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Simonetta Lucchi Mon, 01/06/2025 - 16:43

In reply to by Hartmuth Staffler

Sig. Staffler, ho letto su un altro articolo i suoi interessanti contributi sull'antisemitismo, quindi ho ragione di pensare che mi può capire se dico che è inutile fissarsi sul fascismo, se parliamo di tradizioni di tutti e in cui dall'antichità un'usanza si sovrappone o integra all'altra. Personalmente mi interessano pochissimo queste feste, io ricordo soprattutto i riti pasquali oppure il carnevale a cui sono affezionata. Però veramente dobbiamo staccarci da queste appartenenze eccessive e piuttosto cercare di far ritornare un minimo di umanità nelle ricorrenze di oggi, soprattutto.

Mon, 01/06/2025 - 16:43 Permalink