Politics | Reazioni

La tragedia e l’eterna polemica

Bimba morta in slitta, Biancofiore (FI) attacca: “Ora qualcuno paghi”. Fratelli d’Italia annuncia un’interrogazione parlamentare. Urzì bissa in consiglio provinciale.
Cartello
Foto: La Stampa

La segnaletica era sufficiente, la pista sicura. Questa la prima valutazione degli inquirenti che stanno indagando sulle circostanze della morte di Emily Formisano, 8 anni, di Reggio Emilia, a seguito di un incidente con uno slittino avvenuto venerdì scorso su una pista da sci nera, sul Corno del Renon. La madre della bambina, Renata Dyakowska, che era alla guida dello slittino, è ricoverata ancora in gravissime condizioni all’ospedale di Bolzano. Per il momento nel registro degli indagati è stata iscritta oltre a Dyakowska anche un responsabile della società che gestisce gli impianti del Corno del Renon.

Mentre proseguono le indagini della Procura non si placano le polemiche innescate dalla compagine di centrodestra sulle lingue della cartellonistica. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida ha annunciato un’interrogazione parlamentare per chiarire “ogni aspetto della tragedia del Corno del Renon”. “Non potremo mai sapere che cosa sarebbe accaduto se la scritta fosse stata anche in italiano e niente potrà riportare la bimba fra le braccia della sua famiglia - dichiara il deputato -. Possiamo però provare a evitare che quanto successo accada di nuovo. Fratelli d’Italia pretenderà che sin da subito in ogni pista sciistica dell’Alto Adige ci siano sempre una segnaletica chiara e cartelli anche in lingua italiana”.

Sulla vicenda si espressa duramente anche Michaela Biancofiore di Forza Italia: “Sulla disgrazia di Emily vi è un’indagine della procura che dovrà accertare le responsabilità della cronaca di una morte ‘forse’ annunciata, ma per la prima volta in vita mia mi auguro che qualcuno paghi e finisca in galera. È fin troppo evidente che ‘Rodeln verboten’ - Divieto di slittare, non era comprensibile ad un turista italiano nonostante il disegnino che toglie - se possibile, ancora più dignità alla lingua e al silente stato italiano. Che forse, a questo punto solo la magistratura potrà ridestare”. 

 

Immancabile anche l'intervento di Alessandro Urzì, consigliere provinciale dell’Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia, che oggi (7 gennaio) presenterà un’interrogazione al presidente della Provincia Arno Kompatscher: “Mi aspetto che il tema sia affrontato con coraggio nel corso della legislatura ma i segnali non sono buoni se ancora in queste ore il presidente Kompatscher risulta insistere per ottenere una legge provinciale che invece di recepire il bilinguismo lo vorrebbe comprimere”.