• Piccola prefazione: ​ all’alba del nostro viaggio, non ancora potevamo sapere cosa ci avrebbe atteso in quella terra, da tanti descritta come il male, ma solo da pochi celebrata come uno dei migliori territori del Bel Paese; a chi dare ragione? Solo vivendo avremmo scoperto la realtà…

Primo Giorno: 

dopo dieci ore di viaggio cadenzate da delle più o meno lunghe pause presso le varie stazioni di servizio sparse nel cuore del nostro Paese, all'arrivo ci ha atteso il primo dei tanti segnali di cambiamento, ovvero un hotel ricco di elementi typisch napoletani.

Depositate le valigie, la serata non poteva rivelarsi altro che il primo dei molti momenti di riflessione: “Ciò che ho visto che effetto fa su di me?”, accompagnati dai non pochi commenti a caldo delle persone che ci incontravano, consci dell’impatto culturale che avremmo dovuto affrontare nei giorni seguenti.

La cena ci ha subito illustrato, a noi “del nord”, la qualità e la passione in cucina da parte del popolo partenopeo. Sebbene avesse dovuto essere un momento di condivisione, l’imbarazzo comune, sia per le nuove facce sia per il fatto di essere lontano da casa, ha portato più a lunghe meditazioni riguardo il da farsi nei giorni a venire.

Le attività vengono ufficialmente inaugurate da Ciro Corona, nato, cresciuto e vissuto a Scampia, il quartiere simbolo dell’assenza e dell’abbandono istituzionale. Ci viene introdotta la sua storia, le sue vittorie e le sue difficoltà, con la Camorra che, per fin troppi anni ha esercitato un regime di terrore nella zona, con le tanto tipiche, quanto spaventose, piazze di spaccio.

Le parole di Ciro ci accompagnano al ritorno in Hotel prima di dormire e riposare dalla prima e intensa giornata a Scampia. 

Christian