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"L'autonomia non è essere vigliacchi"

Lo ha detto Philipp Achammer a margine della discussione svoltasi in consiglio provinciale sul tema autodeterminazione. Il principio passa ma non la sua applicazione.

Non ha usato mezzi termini il giovane Obmann della Svp nel motivare il voto differenziato della Svp in consiglio provinciale a proposito del principio in sé dell'autodeterminazione e della sua concreta applicabilità in Alto Adige.
A dimostrare il forte e generalizzato dibattito interno alla stessa galassia del partito di raccolta pochi minuti dopo alle parole di Achammer ha fatto eco quelle dell'alter ego mediatico Stol (Dolomiten), attraverso l'affermazione che il consiglio provinciale non avrebbe 'osato' compiere il passo concreto e decisivo verso l'esercizio reale dell'autodeterminazione.

Niente di nuovo sotto il sole: già qualche mese fa il consiglio provinciale si era occupato di questi temi. Ma la giornata di ieri, che ha fatto registrare il voto smembrato in 4 parti in merito alla mozione presentata da Süd-Tirol Freiheit, ha di fatto sancito una quasi unanimità in merito al giudizio negativo rispetto all'annessione del territorio dell'attuale provincia di Bolzano all'Italia.
L'ultimo dei Mohicani a votare contro 'l'ingiustizia arbitraria compiuta nel 1918 contro la volontà della popolazione' è stato infatti il solo Alessandro Urzì.
Con ampia maggioranza è passata anche la seconda parte della mozione, che prevedeva un pronunciamento a favore del diritto generale all'autodeterminazione.
Ma la barca si è poi arenata sul terzo e il quarto punto, che prevedevano rispettivamente 1) lo specifico esercizio del diritto all'autodeterminazione in provincia di Bolzano e ad 2) un'ipotetica trattativa da avviare con Roma per poter svolgere un referendum sul modello di quello scozzese.

Il dibattito in aula e' stato vivace, facendo però anche registrare alcuni significativi 'silenzi' come quelli del Pd effettivo (Tommasini e Bizzo) e di quello (forse) prossimo venturo (Artioli).

Il firmatario della mozione Sven Knoll ha ricordato gli esempi virtuosi in Europa di Slovenia, Montenegro, Groenlandia e Kosovo. L'esponente di Süd-Tiroler Freiheit non ha mancato di riaffermare il fatto che anche la Scozia, pur decidendosi per la permanenza nella Gran Bretagna, ha comunque potuto decidere in autonomia, affidandosi al detentore della sovranità, e cioè al popolo.
Usando toni concilianti, Knoll ha invitato soprattutto la Svp ad avere il coraggio di pensare nel futuro fino in fondo ad un'Europa delle regioni.

Nel dibattito ha preso la parola il consigliere provinciale di M5S Paul Köllesperger dicendosi favorevole in partenza all'idea che sulle varie questioni a decidere vengano chiamati i cittadini. Ma anche ricordando che il principio generale dell'autodeterminazione non deve portare a fenomeni di secessione.

Alessandro Urzì di Alto Adige nel Cuore dal canto suo ha voluto ricordare ai colleghi che l'Alto Adige la sua scelta l'ha fatta ed è stata quella dell'autonomia. Urzi ha anche detto che a suo avviso la secessione di per sè è incompatibile con l'idea di Europa perché porta inevitabilmente con sè l'idea di nuovi confini. 

Urzì è stato prontamente contraddetto da Pius Leitner: "non è vero che l'autodeterminazione è contro l'Europa". Il consigliere provinciale dei Freiheitlichen ha definito superflui i primi due punti della mozione perché scontati e generici. Auspicando che sia finalmente venuto il momento di esercitare il diritto all'autodeterminazione che spetta ai popoli e non ai partiti o ai consigli.

Riccardo Dello Sbarba dei Verdi ha quindi detto che l'autonomia di fatto ha ripagato il torto subito dai sudtirolesi. Prova ne è - ha detto Dello Sbarba - "che da anni il voto va in maggioranza ai partiti autonomisti".
Successivamente sia il verde Hans Heiss che la Freiheiliche Ulli Mair hanno affermato la necessità che il diritto all'autodeterminazione possa essere un vantaggio per tutti i gruppi linguistici. Mentre il compagno di partito di Ulli Mair Sigmar Stocker ha usato parole forti per dire che i sudtirolesi oggi "sono viziati, non fanno nulla e non hanno il coraggio che è stato ad esempio manifestato recentemente dai veneti"

Nella replica Philipp Achammer ha esordito affermando che "l'autonomia non è essere vigliacchi" e ricordando che per la Svp l'autonomia non è al capolinea e va invece difesa e ulteriormente sviluppata. 
L'intervento dell'Obmann della Stella Alpina si è concluso con il consueto mantra "non si può andare a Roma a trattare e intanto chiedere l'autodeterminazione" e con l'annuncio del voto separato da parte del partito di raccolta sulle singole parti della mozione presentata da Sven Knoll.

Richieste Knoll e il voto espresso in consiglio
1) il Consiglio sottolinei che la provincia di Bolzano è stata separata dalla madre patria austriaca contro la volontà della popolazione, e definisca un'ingiustizia l'arbitraria annessione della provincia di Bolzano all'Italia (31 si e 1 no)
2) riconosca gli atti per i diritti umani dell'ONU e ribadisse  il diritto all'autodeterminazione contenuto all'articolo 1 (26 si e 6 no)
3) si esprima a favore dell'esercizio del diritto all'autodeterminazione in provincia di Bolzano ( 10 si, 21 no, 1 astensione)
4) ) inviti la Giunta provinciale ad avviare trattative con il Governo al fine di svolgere un referendum vincolante, sul modello della Scozia, con cui elettori ed elettrici della provincia possano decidere sull'appartenenza allo Stato italiano (10 si, 21 no).

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Mensch Ärgerdi… Thu, 10/09/2014 - 10:22

Il paragrafp su Urzì va rivisto!
Anche quello die Köllensberger? Non capisco, è a favore di un referendum ma contrario alla secessione anche se il popolo voterebbe in tal senso?

Thu, 10/09/2014 - 10:22 Permalink
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Manuel Kasslatter Thu, 10/09/2014 - 10:34

In reply to by Mensch Ärgerdi…

"il principio generale dell'autodeterminazione non deve portare a fenomeni di secessione." er spielt meiner Meinung nach auf die allzu häufige Verwechslung der beiden Begriffe "Selbstbestimmung" und "Sezession" an. Selbstbestimmung ist keineswegs mit Sezession gleichzustellen, sie kann, muss aber nicht dazu führen. Die Shotten zum Beispiel haben das Recht auf Selbstbestimmung ausgeübt, aber keine Sezession gewollt.

Concordo con la revisione del paragrafo Urzì, inoltre chiedo che almeno i nomi di persone e partiti vengano scritti in modo corretto!

Thu, 10/09/2014 - 10:34 Permalink