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PD e Casapound duellano sulla Siria

A Bolzano l’affissione di un manifesto inneggiante al dittatore Assad ha innescato un forte polemica tra i democratici altoatesini e il movimento di estrema destra.
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Foto: salto

Il manifesto realizzato e fatto appendere dal partito di estrema destra inneggia al presidente siriano Assad, definito “Da sei anni la migliore difesa europea contro il terrorismo”. E affermando di voler essere in questo modo “a fianco del popolo siriano colpito dall’aggressione terroristica e dall’embargo economico”. 

Le affissioni inneggianti a Bashar Al Assad ha spinto il PD altoatesino a prodursi in una presa di posizione molto dura. I Democratici hanno fortemente stigmatizzato l’iniziativa, affermando che “CasaPound offende i siriani e tutti i cittadini liberi inneggiando al dittatore Assad”. Ed invitando l’amministrazione comunale a “togliere i manifesti della città” ed osservando che in questo modo il movimento di destra “non è credibile quando si dichiara vicino ai cittadini”.
Gli esponenti PD altoatesino autori della nota ufficiale hanno quindi dichiarato: ”Ci preoccuperebbe e non poco se il presidente della Siria Bashar al-Assad fosse davvero la migliore difesa dell'Europa contro il terrorismo”. Considerando “una contraddizione in termini da respingere con assoluta fermezza” il fatto stesso di dichiararsi a fianco del popolo siriano e contemporaneamente inneggiare a Bashar al-Assad". 
Il PD altoatesino ha ricordato quindi a Casapound le parole pronunciate dal Segretario Generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, di fronte all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. 

"Tanti gruppi hanno ucciso molti civili in Siria, ma nessuno ne ha uccisi di più del governo siriano, che continua a bombardare quartieri e a torturare migliaia di detenuti".

Ed i Democratici hanno concluso la loro presa di posizione con un’affermazione molto dura.

“A Bolzano CasaPound non perde occasione di rimarcare di essere un movimento che fa dell'essere vicino alla gente il suo punto di forza. Ma non si può essere vicini a un popolo e sostenere un dittatore che lo massacra. O forse va bene perché è proprio un dittatore?”

Alle critiche del PD, Casapound ha risposto a stretto giro a sua volta con un comunicato. 
Ddichiarando di “avere forse più chiara del membri del PD la questione siriana e la posizione del presidente Bashar El Assad” e di considerare “ottusa” l’accusa dei Democratici. 
Dopo aver definito “stolte opinioni” le critiche a loro rivolte, gli esponenti bolzanini di Casapound nello specifico hanno a accusato il PD di “alimentare la tragedia che da 6 anni sta facendo milioni di vittime, per colpa del terrorismo islamista sul suolo siriano”. 
Il movimento di destra ha quindi rinnovato il suo impegno a “rispettare la volontà del popolo siriano di mantenere al governo il suo legittimo presidente”, non sollevando in questo modo alcun dubbio sulla ‘qualità democratica' della governance siriana.  
E quindi spostando nuovamente l’attenzione sulla spinta ‘sociale’ del movimento (“quello siriano è popolo che assistiamo con aiuti concreti e diretti sul campo alle famiglie”). Casapound però ha anche colto l’occasione per tornare ad attaccare il PD: “si tratta delle stesse famiglie che oggi vengono usate come scudo dal Partito Democratico per un attacco interessato e politico nei nostri confronti, ma che non hanno mai ricevuto attenzione prima d’ora dai membri del PD”. 
La presa di posizione di Casapound si è quindi conclusa con un invito ironico rivolto al PD a “concentrarsi sulle sue attività politiche, sulle liquidazioni dei suoi addetti stampa che rischiano il licenziamento, sui suoi programmi a sostegno e a miglioramento della nostra città, e di lasciare a chi ha un reale interesse umano le questioni non alla loro portata”.