Sulla cima si portano i computer
Kronplatz-Plan de Corones. Questo il luogo scelto dal team di Hack the Alps per l'evento più interessante che si svolgerà in Sudtirolo dal 21 al 23 settembre. Sviluppatori, aziende internazionali e sponsor: le sfide saranno molte e nessuno è certo della propria vittoria in una competizione che si svolgerà sul picco di una montagna, in mezzo alla calma, lontano dalle distrazioni quotidiane. Patrizia Gufler è la direttrice dell'evento e se ne occupa in prima persona: ha trasmesso il suo amore per la montagna, le tecnologie e il buon cibo direttamente in un singolo evento.
salto.bz: Un Hackathon in cima alle montagne dopo quello di Bolzano e di Scena: perché questa location? Sul vostro sito c'è scritto che vorreste essere speciali, in che senso?
Patrizia Gufler: Abbiamo scelto questa location perché vogliamo organizzare un hackathon speciale – e la location è davvero un punto speciale. La maggior parte degli hackathon si svolgono in città. Vogliamo condividere la bellezza dell’Alto Adige con i partecipanti dell' hackathon. Essendo sviluppatori di software, abbiamo osservato che rilassarsi nella natura è un buon metodo per formare nuove idee e focalizzarsi su queste. Tanti sviluppatori di software - come noi - amano le montagne, e un hackathon in cima alle montagne è un'ottima occasione per incontrare persone con gli stessi interessi.
"Come durante un hackathon, ogni sentiero sulla montagna ha passaggi più semplice e difficili, però quando si raggiunge la cima, sarà valso ogni sforzo e ogni fatica verrà ricompensata".
Un altro punto a favore dell'hackathon è il premio per il team vincente, sponsorizzato dei nostri partner IDM Südtirol - Alto Adige e Stiftung Südtiroler Sparkasse. Il viaggio a San Francisco con la visione approfondita nelle grandi aziende della Silicon Valley è un sogno per chiunque sia appassionato di IT. Per noi era importante che l'hackathon fosse aperto per i software developer locali e internazionali, per sponsor locali e internazionali, per avere un ricambio di informazioni e idee che provengono da persone con storie diverse. Per questi motivi abbiamo deciso di organizzare questo hackathon, sulla cima di Plan de Corones.
Il valore della montagna per voi ha anche un senso metaforico?
Come durante un hackathon, ogni sentiero sulla montagna ha passaggi più semplice e difficili, però quando si raggiunge la cima, sarà valso ogni sforzo e ogni fatica verrà ricompensata. Sulla cima si possono vedere le cose vicine ma anche le cose lontane. La lungimiranza permette di prepararsi presto per eventi futuri. Lo stesso vale anche per le startup.
Prima dell'evento hackathon ci sono anche altre attività, quali sono? Cos'ha di diverso rispetto agli altri hackathon altoatesini?
Ci sono un po' differenze rispetto agli altri hackathon altoatesini, infatti questo hackathon unisce i partecipanti insieme alle aziende nazionali e internazionali. In più, l'hackathon è stato pubblicizzato tramite diversi canali in tutta l’Europa centrale per raggiungere sia persone che hanno poca dimestichezza con questo tipo di eventi ma anche persone che hanno gia vinto diversi premi a livello mondiale. Questa composizione di participanti e aziende attiva lo sviluppo di soluzioni e progetti innovativi.
"Il modo di pensare in Alto Adige è ancora molto tradizionale. Un hackathon è un “nuovo” metodo per trasformare un'idea in un prototipo in breve tempo e con risorse limitate".
Il keynote speaker dell'Hackathon, Matthias Polig, CEO della startup Vertical Life, parlerà della sua carriera professionale – da un'idea a una startup innovativa. Tutti gli sponsor "Platin" come Würth Phoenix, Technoalpin e Raiffeisen hanno preparato una challenge basata su un problema reale nel proprio settore di sviluppo. Questa è un'occasione unica per i participanti, per prendere visione del funzionamento dei sistemi di sponsor. Uno sponsor dell'hackathon mette a disposizione delle E-Bike con un’ API per programmare. I partecipanti possono informarsi sul funzionamento o semplicemente fare un giro di prova.
"Cambiare il modo di pensare in Alto Adige", ovvero? Si vuole importare un modello californiano di "risks" oppure creare qualcosa di nuovo intorno all'innovazione, in che modo?
Il modo di pensare in Alto Adige è ancora molto tradizionale. Un hackathon è un “nuovo” metodo per trasformare un'idea in un prototipo in breve tempo e con risorse limitate. Con questo metodo, le persone si focalizzano solo su un'idea e così il potenziale di un idea può essere misurato in poco tempo.
"Tante persone adorano le montagne, gli hackathon e cibo buono. Al nostro hackathon hanno la possibilità di unire tutti questi aspetti".
Questo permette a un'azienda di agire più veloce ai cambiamenti del mercato e a rafforzare la propria posizione sul mercato. L'obiettivo principale non è di importare il modello californiano completamente, ma di combinarlo con il modello tradizionale per usare il metodo più adattato per l’Europa.
Come avete coinvolto la community per questo evento e la risposta qual è stata?
Abbiamo pubblicizzato - come già detto - l'hackathon tramite diversi canali social, come Facebook, Twitter, Instagram, sito web, ma anche tramite flyer in aziende internazionali o in diverse università europee e tramite il passaparola. La risposta è stata in gran parte positiva, perché tante persone adorano le montagne, gli hackathon e cibo buono. Al nostro hackathon hanno la possibilità di unire tutti questi aspetti.