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“Orario unico? In città non funziona”

La giunta cassa l’orario 7:30 – 14:30 per tutte le scuole proposto da Achammer. Per l’assessora Ramoser difficile da conciliare con traffico e attività pomeridiane.
Scuola
Foto: upi
  • La proposta di introdurre un orario scolastico unificato ha innescato un dibattito all'interno della Volkspartei. Al momento le scuole provinciali iniziano ad orari diversificati, la proposta dell’assessore provinciale alla scuola di lingua tedesca Philip Achammer è quella di unificare per tutti gli studenti di asilo, elementari e medie l’entrata tra le 7:30 e le 8 e l’uscita alle 14:30. La logica di questa modifica è quella di venire incontro alle famiglie evitando confusioni e sovrapposizioni. 

    La proposta non piace però alla giunta comunale bolzanina, che ha espresso un parere contrario sottolineando le potenziali ripercussioni negative su diversi fronti. “La prima questione, particolarmente importante nel capoluogo, è l’impatto sulla viabilità -  ha spiegato l'assessora alla scuola della Svp Johanna Ramoser -. Già quando piove abbiamo problemi di mobilità, se facciamo muovere tutti i cittadini in contemporanea per andare a prendere i figli a scuola il problema del traffico è destinato a peggiorare”. 

  • Johanna Ramoser : “Nei paesi l’orario unico magari può aiutare le famiglie, ma per la vita in città semplicemente non funziona” Foto: Giuseppe Musmarra Salto.bz
  • Secondo Ramoser le esigenze così diversificate delle famiglie che abitano in città sarebbero difficili da conciliare con un orario unico, soprattutto per i genitori che lavorano a tempo pieno. “Anche per chi lavora a tempo parziale spesso servono i due pomeriggi, non tutti hanno la nonna o il nonno che possono andare a prendere i bambini a scuola. Nei paesi è diverso, i bambini possono andare da soli a casa, ma per noi in città è impensabile. Anche la scuola italiana ha già escluso questa opzione”.  

    C’è poi la questione delle mense, che a Bolzano sono già al limite delle loro capacità. “Abbiamo scuole con sette turni di mensa, è una questione di capienza scolastica molto complessa da gestire. Inoltre, molte famiglie preferiscono pranzare assieme perché è uno dei pochi momenti di incontro”. 

    “Anche le associazioni sportive e culturali, che per fortuna ci sono e sono tante, hanno orari pomeridiani e si troverebbero costrette a riorganizzare completamente la propria offerta - conclude l’assessora –; nei paesi l’orario unico magari può aiutare le famiglie, ma per la vita in città semplicemente non funziona”. 

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Sandro Antonucci Tue, 09/10/2024 - 20:47

"Nei paesi è diverso, i bambini possono andare da soli a casa, ma per noi in città è impensabile".

Non ho capito perché è impensabile in città, i bambini non sanno andare in bici nelle città?

Tue, 09/10/2024 - 20:47 Permalink
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Michael Bockhorni Sat, 09/14/2024 - 10:21

Das ist etwas gründlich missverstanden worden. Das Bedürfnis bzw. die Forderung der Eltern (sowie sie von der Allianz für Familie erarbeitet wurde) ist ein einheitliches Mindestangebot von "Aufsichtszeit" durch Kindergarten bzw. Schule nicht ein Zwang zu gleichen Zeiten. Insofern liegen die Bedenken der Politik "daneben", mehr Kommunikation statt Interpretation täte gut.

Sat, 09/14/2024 - 10:21 Permalink
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Josef Fulterer Sun, 09/15/2024 - 06:36

Warum lässt man die einzelnen Bildungs-Einrichtungen, nicht selbst über die Unterrichts-Zeiten entscheiden?
Schon die Überlastung der öffentlichen Verkehrsmittel allein, könnte durch gestaffelte Unterrichts-Zeiten vermieden werden.

Sun, 09/15/2024 - 06:36 Permalink