Contestato Valditara
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“Nel 2001 con la riforma Gelmini avete tagliato i fondi alla scuola, siamo tra i paesi europei che investono meno in istruzione. Solo in campagna elettorale vi presentate a elemosinare i voti, ma non siamo disposti a fare buon viso a cattivo gioco”. Sono le parole di un gruppo di studenti dell’Istituto “Galileo Galilei” di Bolzano che hanno contestato il ministro all’istruzione Giuseppe Valditara al suo arrivo oggi nel capoluogo, per visitare i laboratori della scuola superiore bolzanina. “Valditara non sei il benvenuto, non siamo disposti a essere obbedienti e remissivi come ci vorreste” hanno proseguito gli studenti al megafono: “Con le vostre riforme la scuola è diventata un'industria che produce automi. A Torino ci avete preso a manganellate, perché il vostro unico linguaggio è il bastone”. Secondo uno degli studenti, Francesco Greco, “il sistema di istruzione è inadeguato e classista, l’università un lusso per ricchi. Il ‘merito’ è un’ideologia, mentre gli studenti degli istituti tecnici sono istruiti solo per lavorare. Studiamo per essere macchine da lavoro”
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Sceso dall’auto di fronte all'istituto bolzanino, il ministro Valditara ha “affrontato” gli studenti senza però entrare in dialogo o in ascolto con loro. “Non ho fatto tagli all’istruzione”, ha replicato a muso duro, "stiamo parlando di oggi e nella scorsa legge di bilancio ci sono stati più di 600 milioni di euro per questo anno scolastico. Abbiamo avviato l’Agenda Sud, vuol dire investire risorse importanti per quelle scuole del Mezzogiorno che hanno forti ritardi negli apprendimenti, dimostrati dai test PISA e dagli Invalsi. Domani andrò a Caivano, portando docenti, portando soldi, portando scuole aperte”. Il ministro si dice inoltre “molto addolorato nel vedere certe dichiarazioni, perché l'Olocausto è qualcosa di spaventoso, non paragoniamolo con i morti in mare. Non voglio che razzismo e antisemitismo facciano la comparsa nelle nostre scuole e nella nostra società. Ho sempre condannato fascismo, antisemitismo, razzismo e persino nazionalismo”. Quando Valditara si avvia verso l’ingresso della scuola, gli studenti però protestano: “Lei ha parlato per tre minuti, ha fatto il suo comizio e noi non possiamo rispondere. Questa è la sua idea di democrazia?”, domandano in coro.
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Più fondi alla scuola altoatesina
Prima di visitare i laboratori, il ministro si concede solo molto brevemente ai giornalisti, ma l’atteggiamento non cambia. Alle domande, infatti, Valditara non risponde e si limita a un annuncio: “Estenderemo per la prima volta alle scuole della provincia di Bolzano e della provincia di Trento i fondi PON: questa è una rivoluzione, arriveranno soldi importanti, per i laboratori ma anche per pagare i docenti in attività extra-curriculari. Abbiamo anche deciso di consentire a docenti e personale delle scuole di Trento e di Bolzano di partecipare alla piattaforma SIDI del ministero”. Inoltre è previsto di “potenziare lo studio del ladino venendo incontro alle esigenze della comunità ladina. Sul problema dell’insegnamento della lingua tedesca, stiamo riflettendo insieme con la provincia di Bolzano su una convenzione con l'Austria per potenziare lo studio della lingua tedesca nelle scuole dell’Alto Adige”. Si tratta, precisa infine Valditara, di “dotare le scuole di lingua italiana, tedesca e ladina di docenti di lingua tedesca che purtroppo stanno sempre più scarseggiando. Per garantire l'autonomia proporremo all'Austria una convenzione per allargare l'utenza di docenti di lingua tedesca”.
Un discorso che non c'entra…
Un discorso che non c'entra nulla con il contesto.
Viene qui in una scuola italiana per potenziare il tedesco e parlare della scuola del meridione. Un genio.
Mal sehen, wie das Abkommen…
Mal sehen, wie das Abkommen ausgestaltet wird. Denn dass DaF/DaZ-Lehrkräfte aus Österreich (mit C1-Nachweis in Italienisch) bereit sind zum geringeren Gehalt in Südtirol zu unterrichten, darf bezweifelt werden.
Una vergogna la nulla…
Una vergogna la nulla conoscenza del nostro territorio in queste visite da Roma. I pochi studenti presenti - e comunque almeno da lodare- e nessun docente. I docenti a loro volta impegnati a lezione in un periodo così grave per la scuola in Alto Adige, e nessun accenno alla situazione locale.
E quindi adesso abbiamo la convenzione con l'Austria, dopo che da decenni agli insegnanti plurilingui, formati, abilitati nati e cresciuti qua viene vietato insegnare in altra lingua ( qualsiasi materia) a causa di una dichiarazione di appartenenza linguistica. Abbiamo chiuso il cerchio nato con la divisione della scuola e della popolazione in tre blocchi distinti, e adesso rafforziamo questa meraviglia. Un genio, più geni.
Ma comunque c'è la parola magica: più soldi. Di competenze, o diritti, o didattica, o formazione, niente.
In reply to Una vergogna la nulla… by Simonetta Lucchi
Concordo con Lei e aggiungo…
Concordo con Lei e aggiungo che non abbiamo bisogno di importare insegnanti, visto che le scuole dove si parla tedesco, di solito sono dall'altra parte della strada o in un altro quartiere. Manca semplicemente la volontà politica e quella non mi pare ancora presente.