Politics | Comunali

Lega Nord e civiche sugli scudi

Trento e Riva rimangono al centrosinistra, forte crescita di liste e candidati alternativi. Affluenza in calo dal 69,8% del 2010 al 63,7%. Otto ballottaggi.

Torna il “vento del Nord”. Non è l'aria “todesca”, quella che si contrappone all'Ora del Garda, ma il vecchio slogan della Lega Nord, che nelle comunali trentine di ieri ha avuto un balzo notevole di consensi. Nonostante il centrosinistra autonomista si sia confermato in due dei maggiori centri (a Trento con Alessandro Andreatta e a Riva con Adalberto Mosaner), si può dire che, relativamente parlando, sono il centrodestra e le civiche più “popolar-conservatrici” ad aver sorpreso in queste competizioni amministrative.

La conferma di Oss Emer a Pergine
Nel centro più popoloso della Valsugana dopo la divisione nel 2013 all'interno del centrosinistra autonomista (Pd isolato), gli elettori non hanno premiato il ricompattarsi dell'alleanza, ma hanno dato continuità al sindaco uscente Roberto Oss Emer. Cinque civiche, tra le quali anche “Prospettiva futura” (lista nella quale militano anche ex sostenitori del Pdl), ed un 54% per il sindaco subito al primo turno, risultato sorprendente.

A Trento pochi votanti ed exploit della Lega
A livello provinciale l'affluenza rispetto al 2010 è calata in maniera abbastanza decisa, scendendo dal 69,8% al 63,7%. Nel capoluogo l'affluenza è stata solo del 54,7%. Alessandro Andreatta si riconferma primo cittadino superando di poco la metà dei consensi (53,7%), mentre il suo principale sfidante Claudio Cia arriva ad un onorevole 31%.
Guardando le liste in città rimane invariato il peso del Pd, 29,6% (29,8% alle Comunali del 2009), mentre il secondo partito è la Lega Nord con il 13,1% e cinque consiglieri mandati a Palazzo Thun. Nella sfida interna al centrosinistra il Pd fa 14 consiglieri, il Cantiere civico democratico batte invece il Patt 5 a 4, Lucia Coppola è la portavoce dei Verdi in consiglio. In minoranza buon risultato anche del MoVimento 5 Stelle, che arriva a tre consiglieri.

Ballottaggi a Rovereto e Borgo
Il 24 maggio saranno 8 i ballottaggi. Il più interessante sarà a Rovereto, dove al primo turno lo sfidante Francesco Valduga è arrivato al 38,4%, mentre il sindaco uscente Andrea Miorandi si è fermato al 35,5%. Nella città della quercia, dove si è consumato lo psicodramma del Partito democratico trentino (con la candidatura a sindaco, poi ritirata, della segretaria Giulia Robol), i favori del pronostico nel secondo turno vanno però verso Valduga. Il terzo candidato più votato, Marco Zenatti (sostenuto anche da Lega e Fratelli d'Italia), ha raggiunto un ragguardevole 18,7% ed è immaginabile che molti elettori destrorsi appoggino Valduga. A Borgo Valsugana la Lega Nord è arrivata al 9,6% ed il primo turno si è giocato al fotofinish, con l'uscente Fabio Dalledonne avanti di poco (36 voti) rispetto allo sfidante Fabio Pompermaier. Per il secondo turno favori del pronostico per Dalledonne.
Ad Ala Claudio Soini (centrosinistra autonomista) è arrivato al 47%, lo sfidante fra due settimane sarà Luca Zomer. Pd-Upt-Patt potrebbero confermarsi nella città sui confini dell'Impero.
Alle porte di Trento, ad Aldeno, altra sfida all'ultimo voto tra Emiliano Beozzo, sindaco uscente, ha sopravanzato di sole 13 preferenze Nicola Fioretti. La competizione è fra civiche, ma Beozzo “pesca” più in area Pd e Upt, Fioretti tra le stelle alpine. Sfida apertissima, con il 5,9% della Lega che potrebbe fare da ago della bilancia nel secondo turno.
A Cavalese il sindaco uscente Silvano Welponer si è fermato al 46,4%, lo sfidante Giuseppe Pontrelli è arrivato al 30,3%. Ballottaggio quindi con Welponer favorito.
La sfida forse più equilibrata della provincia sarà a Folgaria, con Walter Forrer e Michael Rech (presidente uscente della Comunità di valle Folgaria-Lavarone-Luserna) al ballottaggio. Basti vedere la frammentazione del primo turno: Forrer 36,4%, Rech 25,1%, Maurizio Toller (sindaco uscente) 24,5%, Flavio Demozzi 14%.
A Mori altro ballottaggio interessante con Stefano Barozzi (appoggiato anche da Pd e Upt) davanti (43,3%) e Cristiano Moiola (inedita alleanza Patt-Civica Trentina) al 25,5%. Nel centro lagarino buoni risultati anche Renzo Colpo (M5S, 17,3%) e Fiorenzo Marzari (Lega, 13,9%).
Infine a Storo ballottaggio tra Luca Turinelli (47,2%, appoggiato anche dal Patt) e Vigilio Giovanelli (Upt) al 39,6%.  

Avio, Tione e Mezzolombardo al centrodestra
Ad Avio Federico Secchi (appoggiato tra gli altri da Forza Italia e Lega Nord) vince bene con il 57,3% al primo turno. A Mezzolombardo le civiche di centrodestra portano alla vittoria al primo turno Christian Girardi (54,1%), mentre rimangono in minoranza il Pd con la candidata sindaca Maria Pia Gottardi e Upt-Patt che ha appoggiato Paolo Mazzoni.
A Cles il Patt si prende la rivincita sul Pd e Ruggero Mucchi al primo turno con il 50,3% manda all'opposizione la sindaca Maria Pia Flaim. Ai cittadini di Dro poco interessa del fatto che il sindaco sia più a Roma che nel centro del Basso Sarca; il senatore Vittorio Fravezzi viene confermato primo cittadino con il 77,3%.
A Lavis Andrea Brugnara vince facile con il 62,4%, notevole il 17,9% della Lega Nord. Nel comune di residenza di Ugo Rossi però, dove Pd e Patt sono storicamente stati sullo stesso numero circa di consensi, i democratici “doppiano” le stelle alpine: 6 consiglieri a 3.
A Pinzolo Michele Cereghini (59,4%) manda in minoranza il primo cittadino uscente William Bonomi, mentre nel neonato comune noneso di Predaia Paolo Forno, 31 anni, ex primo cittadino di Coredo, vince la competizione con il 56,8%.
A Tione destra-destra-destra con Mattia Gottardi, che si conferma con la stessa percentuale di Fravezzi, 77,3%.

Alles klar Herr Kommissar…
In quattro comuni sotto i 3mila abitanti nei quali correva un solo candidato sindaco si sono presentati alle urne meno del 50% degli aventi diritto al voto. Al confine con l'Alto Adige, a Faedo, affluenza al 38,7% e tutto da rifare. Commissario anche a Brez in valle di Non.
Infine due casi interessanti in Bassa Valsugana che fanno riflettere su una delle stranezze del nostro sistema elettorale: il voto degli italiani all'estero. A Roncegno sono 3148 gli aventi diritto al voto dei quali ben 883 gli iscritti all'Aire, Anagrafe italiani residenti all'estero. Per capire questa “stranezza” bisogna andare a fine Ottocento, tempo dell'emigrazione in Bosnia. C'è un'”altra” Roncegno infatti, che si chiama Stivor ed è in Bosnia, a pochi km da “Fortress Europe”, il confine con la Croazia.
Per non dire di Samone, con 726 aventi diritto al voto dei quali 306 iscritti all'Aire, nella quale arriverà anche un commissario.
Il combinato disposto di disaffezione generale verso la politica, liti intestine di paese e “paesani” a migliaia di km di distanza porta a situazioni paradossali di commissariamento. Fa comodo e dà orgoglio identitario avere il passaporto italiano, ma può interessare ad un residente in Brasile, Argentina, Canada, Australia o a Stivor il voto nel comune trentino degli avi?
A meno che un giorno anche qui finalmente sia data la possibilità del voto per corrispondenza.  Una miniera di dati sulle comunali trentine si può consultare su www.elezionicomunali.tn.it.