Il metronomo del Südtirol
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In mezzo al campo si fa sentire spesso. Non con le urla però, ma con il suo modo educato di giocare, di costruire le azioni offensive, mantenendo però sempre il giusto equilibrio con la fase difensiva, aspetto su cui con lui batte spesso mister Valente. Tommaso Arrigoni, 30enne di Cesena, 13 presenze in A con la squadra della sua città, dal gennaio scorso è il metronomo del Südtirol. In vista del ritorno in campo, che vedrà i biancorossi impegnati in trasferta domenica alle 15 contro la Reggiana, lo abbiamo intervistato.
SALTO: Tommaso Arrigoni, avete vinto le prime due partite di campionato e perso le due successive: qual è il vero Südtirol?
Tommaso Arrigoni: Siamo ancora all’inizio, secondo me la squadra ha una buona base che è quella dell’anno scorso a gennaio quando sono arrivato io. La nostra è una realtà che punta a salvarsi, come ogni anno, penso, e siamo in linea con gli obiettivi. Ultimamente sono sì arrivate due sconfitte, ma se quella con la Carrarese è giunta dopo una partita non bella da parte nostra, quella contro il Brescia è stata segnata dagli episodi dopo un’ottima gara da parte nostra.
A proposito di salvezza: l’anno scorso la permanenza in categoria è arrivata con un po’ d’affanno, quest’anno si potrà raggiungere con un po’ di tranquillità in più?
Ci proviamo. La serie B è sempre un campionato difficilissimo e dove in ogni stagione ci sono sorprese sia in positivo che in negativo. Bisogna sempre stare sul pezzo, senza mai mollare di un centimetro, cercando di raggiungere l’obiettivo il prima possibile".
Domenica c’è la Reggiana: che partita si aspetta?
Partita difficile come tutte, loro già l’anno scorso hanno disputato un ottimo campionato per essere una neopromossa e sono una squadra già rodata per questo campionato. Ci saranno senza dubbio momenti duri durante la partita, dovremo essere bravi e concentrati per superarli e portare gli episodi dalla nostra parte.
Valente che è allenatore è? E cosa chiede a lei in particolare?
Con il mister mi trovo molto bene, sono contento di averlo anche quest’anno. Penso che il suo calcio e l’identità si vedano in campo. Ci chiede tanto sia in fase di possesso che di non possesso. Da me, giocando con due mediani, vuole che dia equilibrio della squadra.
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Nelle quattro partite giocate finora avete sempre subito gol, è su questo punto che dovete lavorare soprattutto?
Sicuramente sì. All’interno dello spogliatoio e con lo staff stiamo vedendo come riuscire a far meglio da questo punto di vista, anche perché per una squadra che deve salvarsi, non prendere gol diventa fondamentale.
Chi sono le favorite per la A?
Le squadre più attrezzate per salire sono Palermo, Cremonese, Sassuolo e Sampdoria.
Dell’Alto Adige inteso come territorio, cosa apprezza soprattutto?
Qui c’è qualcosa di speciale, ed è tutto molto bello. Conoscevo già da piccolino questa terra, in quanto venivo a far le vacanze in estate, e l’ho sempre apprezzato per la natura.
Che passioni ha?
La pesca. Ogni tanto vado sull’Adige o sui torrenti, perché mi rilassa e mi aiuta a staccare.
Quanto è importante avere qui con lei la sua famiglia?
Tanto, mi dà la forza per andare avanti ogni giorno e sono contento che mi segua.
Qual è stato finora il momento della sua carriera che ricorda con più piacere?
Il periodo giocato a Lucca. Venivo da anni un po’ difficili, quella stagione ho fatto un bellissimo campionato sia a livello realizzativo che di presenze in campo e da lì è iniziato il mio percorso fino ad arrivare ad oggi.