Politics | Bolzano

“Case a ponte Roma? Sveglia alla città”

Renato Sette e Andrea Grata presentano il percorso di 39100 e il convegno Right to housing: "Verde agricolo non sia un dogma, ma niente strade oltre via Resia".
Andrea Grata e Renato Sette
Foto: SALTO/Val.
  • Da un anno e mezzo abbiamo messo le basi per imbastire un coro”. Renato Sette dell’associazione “Restart”, a fianco di Andrea Grata di Cooperdolomiti, traccia un bilancio del percorso di 39100  “verso nuovi orizzonti della città”, che ha coinvolto 13 soggetti — soprattutto del mondo cooperativo — per “abbandonare tanti soggettivismi”. E, “dopo aver affrontato principalmente i temi urbanistici”, 39100 toccherà nel 2024 i temi del lavoro, della cultura e della digitalizzazione, del turismo, dell’economia, delle politiche sociali e giovanili. “Stiamo già realizzando degli ‘stati generali’ e li porteremo a compimento l’estate prossima”, sottolinea Sette, “è l’unico modo per tirare fuori dal pantano la città”.

  • Da questo spirito nasce il convegno odierno Right to housing, promosso con New European Bauhaus of the Mountains: "Vogliamo analizzare modelli europei e abbattere il costo dell’abitazione, come proprietà e affitto, al pari del costo dei terreni. Pensiamo a nuove forme dell’abitare come il co-housing o il social-housing. Non ha senso costruire dormitori, serve una città policentrica".

    Entrando nel dettaglio, Restart sostiene che 39100 sia stato “l’unico epicentro che ha accolto e stimolato il dibattito” su transizione ambientale, casa, areale ferroviario (“bisogna capire quale sarà lo sviluppo del progetto temporale”), mobilità, volumetrie dismesse (“ringraziamo l’assessore Juri Andriollo per averne fatto cenno: noi ne parlammo un anno fa, forse sarebbe importante che al nostro percorso partecipassero anche gli assessori della Giunta”). “Siamo entrati nei parchi e nelle vie con progetti di riqualificazione” prosegue Renato Sette, come nel caso del parco di via Roen, “così la città può rinascere, tornare a essere un fiore all’occhiello: a inizio del secolo eravamo un modello”. 

  • Renato Sette dell'associazione Restart:: "Da un singolo soggetto e senza strumentalizzare il percorso, può nascere una candidatura. Perché no?" Foto: SALTO/Val.
  • Areale e Caserme? "Una chimera".

    Per tornare ai fasti d’un tempo, Sette suggerisce di puntare sulla “fantasia” guidata da una “regia di tecnici, con una forte regia pubblica”. Sulle proposte già in campo, come il nuovo quartiere Ponte Roma o alloggi nel verde agricolo oltre via Resia, Sette resta cauto: “Può avere senso occupare un fazzoletto di terra oltre via Resia, a fianco a un quartiere già infrastrutturata. Il verde agricolo non può essere un dogma” ma “no al raddoppio di via Resiapaventato dall’assessore Fattor. “Noi non siamo né a favore né contro al quartiere ponte Roma. Ma perché non costruire più a nord rispetto a dove proposto da Hager-Tosolini?”, domanda Sette. 

    “Noi non siamo né a favore né contro al quartiere ponte Roma. Ma perché non costruire più a nord rispetto a dove proposto da Hager-Tosolini?”

    Il mondo cooperativo ha ritenuto importante mettersi in gioco, metterci la faccia con obiettivi concreti” sottolinea Andrea Grata, che punta “non tanto alla città metropolitana, ma all’area vasta, un ambito distrettuale per capire le priorità. Senza la casa, alcuni settori potrebbero collassare”. Da qui il rischio di “seguire le due chimere, dell’Areale e delle Caserme. Il quartiere di Ponte Roma è un bengala, un segnale di ‘sveglia’, rispetto all’annoso dibattito verde su e verde giù” che non va lasciato a pochi, “a una politica che non ascolta”, denuncia Grata: “Dobbiamo promuovere uno sviluppo armonico della città, partecipazione strutturata dal basso”.

  • Candidatura, "perché no?"

    Sette e Grata escludono che il il progetto 39100 sia il trampolino di lancio di un “mero obiettivo di una candidatura” alle comunali. "Noi ci candidiamo a lavorare per questa città, l’unico vero obiettivo è stimolare la crescita di una visione su Bolzano”. Detto questo, per Sette, “dietro quelle sigle ci sono delle professionalità, associazioni che auspico partecipino alla stesura di progetti. Da un singolo soggetto, poi, e senza strumentalizzare il percorso, può nascere una candidatura. Perché no?”.

Confesso onestamente che non ho capito molto da questo articolo! Davvero non riesco a comprendere dove si voglia andare. Intuisco che si parla di Bolzano Bozen (39100), leggo parole come "co-housing" o "social-housing", che andavano di moda circa 5 anni fa ma che non hanno mai sfondato, vista l'anima provinciale,bigotta e individualista di questa città. E poi leggo dei sì, dei ma, dei però. E mi sono perso.

Mon, 12/11/2023 - 14:43 Permalink