Economy | Virgolo

La città che cambia?

Zukunft Bozen al Virgolo per discutere la riqualificazione dell’area. Sempre più probabile intanto il forfait di Benko.

"Ci impegniamo affinché Bolzano diventi una città migliore".

Questo il motto a cui fa fede l’associazione "Bolzano Domani - Zukunft Bozen", che venerdí, 11 luglio si è riunita al Virgolo per proporne il restyling del territorio al fine di restituirlo in veste rinnovata ai bolzanini. Il direttivo, dalla presidente Anna Pitarelli al vice-presidente Alberto Stenico, ai membri del consiglio Paul Bacher, Evi Seebacher Cazzanelli, Heinz Peter Hager e Elmar Pardeller hanno incontrato i residenti della zona, contadini per lo più, che, notoriamente diffidenti quando si tratta di intervenire sul paesaggio, hanno invece accolto con entusiasmo la proposta di valorizzare l’ambiente circostante - anche attraverso l’edificazione di strutture ricreative - e di migliorare i collegamenti con Bolzano attraverso la costruzione della funivia. Oltre alle parole i fatti: gli abitanti del luogo hanno infatti presentato una lettera aperta ai cittadini di Bolzano, dimostrando concretamente il loro consenso all’iniziativa.

Il direttivo ha preso coscienza dell’altissimo degrado degli edifici, dalla vecchia stazione a monte a un albergo fatiscente degli inizi del ‘900 e ha affermato che vuole impegnarsi perché Bolzano rifiorisca indipendentemente dai piani di Benko che, secondo gli ultimi sviluppi, sembrerebbe sempre più incline ad abbandonare il megaprogetto commerciale e il risanamento delle aree urbane bolzanine. Non senza una certa delusione per questa desolante eventualità il vice-presidente Stenico promette: “L’associazione stimolerà il comune di Bolzano al rinnovamento della città. Ci sono diversi progetti fermi, il Museo Civico ad esempio che è inagibile da vent’anni, non si propongono idee nuove e si resta arroccati sulla conservazione dello status quo senza rendersi conto che c’è bisogno di investimenti privati, di un rapporto più proficuo fra pubblico e privato”.

Quello che si rischia è una pericolosa immobilità della città e una città che resta indietro soffoca ogni aspettativa di crescita. “Bolzano in pochi anni ha raddoppiato i disoccupati”, continua Stenico, “le cifre si aggirano intorno alle 2.500 persone senza un posto di lavoro, con un tasso del 7,1% (la media provinciale è del 4,1%). Anche l’edilizia è ferma: l’anno scorso sono stati costruiti solo una trentina di appartamenti nonostante ci siano 1.700 imprese attive nel settore; i prezzi sono aumentati del 3,8%, una morsa sul potere d’acquisto della classe media; sul fronte demografico, poi, i dati sono preoccupanti: 90 nascite in meno - senza contare gli immigrati - rispetto all’anno scorso e il comune sembra non reagire a questa situazione, trastullandosi in continui rinvii di decisioni e in discussioni irrilevanti per il futuro dei cittadini”.

Lo sconforto maggiore è per la plausibile rinuncia del gruppo immobiliare di Benko, “Un calcio alla fortuna”, glossa il vice-presidente, “il bando, come ha ammesso anche il Sindaco, è stato impostato in modo politico per scoraggiare questi investimenti a difesa degli interessi privati, favorendo un monopolio immobiliare, specie nel centro storico, che ha reso la vita impossibile a questo progetto”.