Politics | Musica e parole

Da Bolzano a Reggio Calabria. In treno.

Quando da Bolzano si pensava a Reggio Calabria. E la musica univa il Sud ed il Nord del mondo.
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  • Bella Ciao. Giovanna Marini.

    Sarà perché il tema "buoni - o cattivi - maestri" è riflessione frequente in questi tempi. E nella lista che mentalmente mi ripetevo recentemente non c'era purtroppo anche lei.  Per questo, la notizia ha colpito forse maggiormente.

    Eppure, la canzone "I treni per Reggio Calabria" l'avevo imparata a memoria, molti anni fa. Un testo non facile, e, del resto, chi si ricorda più del 22 d'ottobre del '72 quando 1200 operai, vecchi, giovani e donne andarono dal Nord fino al Meridione per fare una manifestazione.

    Ma l' immagine dell' abbraccio e della commozione dell'incontro raccontato in 131 (spero di ricordare ancora bene) versi fitti e ognuno diverso dall'altro - il refrain non era contemplato- era suggestiva: così come il ritmo e l' urgenza incalzante e quasi sincopata del testo. Era il 1964 quando grande scalpore suscitò la sua "Bella Ciao" al festival di Spoleto: molto tempo è passato. Come per altri componimenti, che attingevano alla tradizione popolare più autentica, frutto di ricerca di tutta una vita, raccolta nei paesi, dalle voci di chi ancora tramandava canti e melodie antiche. Lo sappiamo, già a partire dagli anni Sessanta Giovanna Marini aveva iniziato una instancabile e appassionata attività legata al canto sociale e alla storia orale cantata. Uno studio filologico attento e puntuale , arrivando ad inventare persino a questo scopo un sistema di notazione musicale che le avrebbe permesso di trasportare la memoria musicale e vocale sul palcoscenico.

    E parallelamente ad una lunga attività di composizione in vari ambiti, Giovanna Marini ha sempre continuato l’insegnamento della musicologia applicata al canto di tradizione orale italiano, e, in questo, ha diffuso le sue conoscenze in tutto il mondo. Era anche solita tenere lezioni molto apprezzate in istituti culturali e istituzioni universitarie all'estero. Dal 1991 al 2000 ha insegnato etnomusicologia applicata all’Università di Parigi: la sua dimensione internazionale l'ha portata a tracciare percorsi tra America, Europa ed Asia, nello spazio e nel tempo.

    Mi stupii quando, per un corso che ebbi occasione di tenere in uno di questi istituti di istruzione superiore,  la Maestra rispose a una mia richiesta. Un chiarimento in merito a alcune espressioni ritrovate in antiche canzoni popolari, che proponevo a studenti di Italianistica. Una promessa di incontrarsi, incrociando le strade, purtroppo poi non realizzata. E la sua disponibilità e semplicità furono un piacere e un onore. Da riascoltare più spesso, Giovanna Marini, che il Nord e il Sud del mondo li ha fatti incontrare nella musica. Da ricordare sempre, i maestri, quelli veri. Buon viaggio, amica di penna, e di note musicali.

    https://www.huffingtonpost.it/blog/2024/05/11/news/bella_ciao_giovanna_…