Politics | Colpo di mano

Il secondo blitz

Nelle ultime ore di Spagnolli sindaco, un altro accordo di programma per un pelo non ha dato il via libera all’import di rifiuti dal Trentino.

Più passano i giorni e più emergono dettagli riguardanti i convulsi momenti che hanno preceduto le dimissioni del sindaco di Bolzano avvenute lo scorso 24 settembre. Mentre i colleghi di giunta cercavano ancora di capire qual era  la consistenza dell’orizzonte che avevano davanti e il consiglio comunale si preparava a discutere le mozioni di sfiducia, sul tavolo di Luigi Spagnolli si giocavano convulsamente più partite, evidentemente all’insegna dell’ultima spiaggia. 
 
Quella che vi riferiamo oggi è relativa nello specifico ad un vero e proprio colpo di mano che avrebbe preso corpo durante l’estate, promosso da Ecocenter, per chiudere il discorso sull’importazione di rifiuti da Trento volta consentire all’inceneritore di Bolzano di funzionare finalmente a pieno regime
In un primo momento la manovra sarebbe stata compiuta da Ecocenter con unici interlocutori il presidente della giunta provinciale e il sindaco di Bolzano, lasciando all'oscuro i funzionari dell’Agenzia per l’Ambiente che sovrintendono al servizio dell’inceneritore di Bolzano e forse anche l’assessore provinciale competente Richard Theiner. In sostanza in una cornice di scarsa trasparenza rispetto all’opinione pubblica e agli organismi di rappresentanza politica, si sarebbe anche consumata una non virtuosa contrapposizione tra i tecnici amministratori di Ecocenter e quelli in forze all’amministrazione provinciale. 
Ma andiamo con ordine e fissiamo alcuni punti prima di ripercorrere gli eventi. 

Il numero chiave è 130. Come i milioni spesi dalla Provincia per costruire l’impianto (con un mutuo da pagare in 15 anni) e come quantitativo ideale in migliaia di tonnellate di smaltimento annuo, volto a produrre il massimo possibile calore da  termovalorizzazione. 
Attualmente l’inceneritore brucia 105mila tonnellate annue e quindi ha bisogno di bruciarne almeno altre 15mila per avvicinarsi al funzionamento a regime. Su questo tecnici di Ecocenter e della Provincia sono d’accordo. Ma i tecnici invece si dividono su due aspetti cruciali. Vediamoli.

Un primo punto 1) riguarda gli effettivi vantaggi ambientali che potrebbero derivare dal funzionamento a regime del termovalorizzatore. Per il presidente di Ecocenter Fattor lo spegnimento di un buon numero di caldaie porterebbe ad un miglioramento (“mostruoso”) delle emissioni. Ma la convinzione non è condivisa dai tecnici della Provincia. 
Un secondo punto 2) riguarda il ‘come’, ovvero il tipo di rifiuti da utilizzare per consentire all’impianto di avvicinarsi alle 130mila tonnellate annue bruciate. L’Agenzia per l’Ambiente di concerto con Ecocenter nella scorsa estate ha affidato agli esperti dell’Università di Agraria di Vienna (Universität für Bodenkultur Wien BOKU) uno studio per cercare di capire qual è il mix di rifiuti più adatto per cercare di raggiungere l’obiettivo. Rispetto all’importazione di rifiuti solidi urbani trentini era stata paventata infatti l’ipotesi di utilizzare invece i rifiuti speciali assimilabili non urbani prodotti in sede locale (da ditte quali Santini e Lamafer), anche se più complessi da smaltire in quanto contenenti anche pvc. 

Ebbene: dopo una prima fase di comune accordo Ecocenter ad un certo punto ha prodotto l’accelerazione di cui parlavamo all’inizio. Spingendo su comune di Bolzano e Provincia verso l’importazione di rifiuti da Trento come risoluzione di tutti i problemi
Quando l’Agenzia per l’Ambiente è stata informata di quanto stava accadendo immediata è stata la levata di scudi. Perché evidentemente l’accelerazione puntava a considerare inutile lo studio commissionato agli esperti di Vienna. E inoltre come detto vi era una diversa valutazione in merito all’urgenza dell’operazione ed agli effettivi vantaggi ambientali che ne sarebbero conseguiti per la città di Bolzano. 

La contrapposizione tra Agenzia per l’Ambiente e Ecocenter è stata senz’altro anche conseguenza di diverse ruggini, consolidate dal faticoso avvio del termovalorizzatore. Si ricorderanno infatti i frequenti blocchi e guasti, in parte imputabili secondo l’Agenzia per l’Ambiente agli scarsi controlli da parte di Ecocenter sul materiale conferito. 

Poi c’è naturalmente il dato politico
Con la fotografia dei contatti ‘nascosti’ avvenuti nel mese di settembre tra un Luigi Spagnolli sempre più solo (anche il city manager Helmut Moroder sembra che non sapesse nulla) e un Arno Kompatscher solo 'parzialmente trasparente’ nei confronti dell’assessore competente e compagno di partito Richard Theiner. Per non parlare del ruolo di secondo piano attribuito nella fase ‘calda’ all’Agenzia per l’Ambiente. 

Vi chiederete: qual è la situazione oggi, a tre settimane dai fatti narrati?

Ebbene: il presidente di Ecocenter Stefano Fattor, da noi contattato, in sostanza ha ammesso il tentativo di blitz: “l’accordo in sostanza era un’intesa tra città che ospita l’impianto e la Provincia che ne è proprietaria per trovare un modo di far a lavorare a regime l’impianto”. Fattor ci ha anche ribadito il suo pensiero: “se chiudiamo l’inceneritore abbattiamo di uno 0,5% le emissioni della conca, ma se lo facciamo andare a pieno regime le emissioni le abbattiamo del 20%”. 
Il direttore dell’Ufficio Rifiuti della Provincia della Provincia Giulio Angelucci - anch’egli da noi contattato - decide invce di non commentare e si limita a confermare che “entro il mese di novembre arriverà l’attesa certificazione dell’Università di Vienna sul mix ideale di rifiuti per far lavorare a regime l’impianto”. 

Dopo di che che succederà?
Ci sarà una decisione politica” hanno confermato entrambi i nostri interlocutori. Evocando una scelta in merito che avverrà verosimilmente quando in comune di Bolzano siederà il nuovo sindaco post era Spagnolli. 

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+ + + Aggiornamento + + + 
Alle ore 17 di mercoledì 14 ottobre 2015 l'assessore provinciale competente Richard Theiner si è fatto vivo con la redazione di Salto pregandola di pubblicare la sua seguente PRECISAZIONE

"Quando il comune di Bolzano si è fatto avanti io sono stato coinvolto in modo diretto dal Landeshauptmann ed a mia volta io ho subito coinvolto,  senza perdere neppure un minuto, l’Agenzia per l’ambiente."

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Rudi Rieder Wed, 10/14/2015 - 10:40

L'accaduto é ancora piu grave se si pensa che era gia calendarizzato un consiglio straordinario sul tema e al quale avrebbero partecipato il medico dell'ISDE dott.Balestreri (vedi link allegato) per evidenziare gli effetti nocivi dellìnceneritore sulla salute pubblica e Claudio Campedelli di "ambiente&salute" per parlare della corretta gestione dei rifiuti . Non è un caso che il consiglio comunale sia stato sospeso il giorno prima di questa audizione per non rendere possibile queste testimonianze in sede istituzionale. Il putsch del Comune di Bolzano era stato pianificato nei minimi dettagli e come si vede, non solo a riguardo della questione Benko. https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=7&cad=rja…

Wed, 10/14/2015 - 10:40 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Wed, 10/14/2015 - 14:15

"se chiudiamo l’inceneritore abbattiamo di uno 0,5% le emissioni della conca, ma se lo facciamo andare a pieno regime le emissioni le abbattiamo del 20%"
Es wäre schön diesen Satz in einen eigenen Artikel erklärt zu bekommen.

Wed, 10/14/2015 - 14:15 Permalink
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Sergio Sette Wed, 10/14/2015 - 17:20

Sarebbe interessante capire meglio l'affermazione di Fattor. Presumo si tratti del fatto che se con il teleriscaldamento molti impianti di riscaldamento condominiali verranno spenti. Mi lascia perplesso il dato, perchè delle emissioni il 20% difficilmente potrà essere a carico di alcuni impianti di riscaldamento che per altro funzionano solo alcuni mesi l'anno.
Chi mi sa fornire dati attendibili in merito ?

Wed, 10/14/2015 - 17:20 Permalink
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Argante Brancalion Wed, 10/14/2015 - 18:21

Grazie sig. Spagnolli, lei ha fatto tanto del bene a questa città, a questi cittadini; ci ricorderemo di lei, le dedicheremo una via, una piazza, un monumento! Negli ultimi giorni ha dato il meglio di sè.
Questa politica ci sta fornendo un film dell'orrore. Hanno imparato dal TTIP a fare accordi segreti? E la democrazia? E la trasparenza? Parola tanto abusata in campagna elettorale.
Che Fattor sia disperato e abbia bisogno di rifiuti buoni per il SUO inceneritore ci era già noto da un pezzo. Che l'ex assessore all'ambiente Verde sia talmente sfrontato da usare metodi clandestini non lo sapevamo ancora, ma non si smette mai di imparare. al peggio non c'è un limite. Parla di emissioni ma non dice quali. Diossine? Furani? CO2? NOx? Mercurio? O delle altre 250 porcherie che fuoriescono dal camino? Finora si è sentito parlare solo di riduzioni di emissioni di CO2 di circa 80.000 ton/a da cui bisogna togliere quella prodotta dall'inceneritore circa 15.000 Ton/a se non ricordo male. Ma le emissioni dell'inceneritore e quelle delle case sono diverse soprattutto per qualità ma di questo si guardano bene dal dircelo. Intanto il teleriscaldamento ancora non c'è e lenergia calorica viene dispersa.
In sostanza da quanto avvenuto emerge il dato di fatto che l'inceneritore è stato costruito per produrre energia (e soldi) e non per risolvere i problemi ambientali dati dai rifiuti. Tanto più che oggi sono possibili metodologie e tecnologie ben sperimentate per la gestione dei rifiuti senza emissioni. è una questione di volontà politica magari espressa democraticamente.

Wed, 10/14/2015 - 18:21 Permalink