Environment | Trasporto pubblico

Il "cimitero" dei bus Sasa a Bolzano Sud

A Bolzano Sud un’emblematica rimessa per i vecchi bus eliminati dalla flotta di Sasa, tristi testimoni di lamiera di una gestione scellerata della flotta.
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Foto: Michele De Luca

Qualche tempo fa mi è stata segnalata la presenza dei vecchi bus dismessi di Sasa fra via Gobetti e via Meitner. Per gli appassionati del trasporto pubblico un’ultima occasione per vedere i vetusti bus di Sasa che sono stati ormai congedati dal servizio attivo.

Anche se il rinnovo pare si stia protraendo un po’ nonostante la gran fanfara della recente presentazione visto il bus che ho incontrato un paio di giorni fa su strada (vedasi foto qui sotto) e sulle polemiche recenti sullo scarso stato di manutenzione dei bus più vetusti (peraltro visibile spesso a occhio nudo senza essere degli esperti, beninteso).

È anche la conferma di quello che era (è ancora in parte) lo stato museale della flotta di Sasa e che lascia sul tappeto la domanda sul perché fra il 2008 e il 2012 e fra il 2013 e il 2019 non si sia provveduto ad un regolare ricambio dei mezzi. Tema che ho sollevato tante volte qui su salto.bz, ma mai nessuno che abbia preso posizione più o meno ufficialmente.

In quello che sarà l’ultimo passaggio di tali mezzi prima di essere prelevati e portati allo sfasciacarrozze, poiché ben difficilmente mezzi così vecchi potranno essere rivenduti ad altre aziende del tpl italiano, anche se le sorprese non mancano mai poiché ci sono aziende che sono messe davvero male con la flotta, ancora peggio di Sasa, ci sono anche svariati mezzi a metano. È davvero significativa questa foto da cui si può leggere la scritta con cui i bus GNC circolavano:

Non torno, anche perché ormai inutile, sulla questione metano e diesel. La scelta di quest’ultima trazione, in pieno contrasto con l’obiettivo 2025 del Piano Clima (quest’aspetto non l’ha mai smentito nessuno ma era impossibile smentire…), è stata davvero una "genialata". Ne rimango convinto, ancor di più dopo aver appreso di recente come si sia arrivati a questa scelta sulla base di presunti dati “letti”.

Mi accontento di leggere della recente decisione presa a Parigi, curiosamente spesso citata come esempio dai vertici Sasa fino a qualche tempo fa, ma poi non più… guarda caso..., o dei recenti acquisti di bus GNC in altre località italiane come a Parma o di quelli a GNL in arrivo a Bologna.

Rimane da sorridere, amaramente, quando si legge questo vecchio comunicato stampa della Provincia di Bolzano del 10.9.2004 (qui in tedesco) che dovrebbe anche far scaturire qualche legittima domanda:

A partire dal 2006, infatti, tutti gli autobus pubblici che circoleranno a Bolzano, Laives, e Merano (compresa Lana) dovrebbero essere alimentati da questo carburante eco-compatibile.

Sì certo, s’è visto negli ultimi 13 anni, proprio una promessa da marinai di… montagna.

Per il resto questo “ultimo deposito” di questi bus è davvero l’emblema in una totale incapacità di programmare il rinnovo della flotta (la partita del trasporto interurbano sarà un altro capitolo...), un’eredità “paganiana” e frutto di una serie di assai discutibili scelte manageriali e con responsabilità politico-amministrative grandi come delle montagne, sempre affrontate in camera caritatis, mai in pubblico, perché non se n’è avuto il coraggio? Facile nascondersi dietro le porte chiuse.

Probabilmente stuferò di nuovo qualche "tecnico" e qualche "amministratore locale", come mi è stato rinfacciato di recente su di un noto social networtk. Vuol dire che ho colto nel segno.

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