Economy | Nicola Dinato

Lo chef ama il punk e Bowie

Nicola Dinato, cuoco stellato e fan dei Sex Pistols, giudica le startup a Hotel 2017. «È la fiera più importante del settore. Alto Adige dinamico. I giovani ci credono»
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Nicola Dinato
Foto: Marco Parisi

Londra, nel 2002, a 21 anni, dove abbina alla carriera la possibilità di vedere dal vivo tutti i suoi gruppi preferiti, primi fra tutti i Sex Pistols nella reunion del 2003. Poi Nizza, Montecarlo, nel 2005 New York per studiare l’approccio manageriale applicato alla ristorazione. Con tutta questa esperienza internazionale il ritorno in Italia, nel 2009, per aprire il suo primo ristorante, il Feva di Castelfranco Veneto (stellato Michelin), che fa della biodiversità l’aspetto da valorizzare. Nicola Dinato, classe 1981, originario di Camposampiero (Padova), è un affermato chef italiano, oltre che imprenditore attraverso Evo Elements, startup che rifornisce i ristoranti e ha nell’altoatesina Gran Chef service il principale distributore. È anche uno dei protagonisti di Hotel 2017, la fiera dell’hotellerie di Bolzano - da lunedì 16 a giovedì 19 ottobre 2017 - in qualità di componente della giuria selezionatrice delle startup.

 

«La manifestazione bolzanina è la più importante in Italia nell’hotellerie e ristorazione» afferma Dinato. «E l’Alto Adige è una regione attiva in questo settore. Quanto alle startup, rappresentano la voglia di fare impresa che i giovani hanno ancora, nonostante tutto, in Italia». Dieci le aziende innovative della «guest intelligence» selezionate per far parte dello Startup village, negli spazi della Fiera di Bolzano (inserita nella zona commerciale a sud).. Esempi di come interpretare il cambiamento nel settore, abbinando tecnologia avanzata, dalle chatbot all’assistenza vocale, e qualità del servizio all’ospite. Nelle giornate di martedì 17 e mercoledì 18 ottobre sarà proclamata dalla giuria di esperti e di possibili investitori la startup vincitrice della giornata. Tra i membri oltre a Dinato Stefano Cavada, youtuber & food blogger.

 

«Partecipare alla manifestazione è interessante, stimolante» prosegue Dinato che riconosce la vivacità dell’economia turistica altoatesina e la gastronomia d’eccellenza. L’Alto Adige vanta 23 stelle Michelin a 18 chef con cinque ristoranti a «2 stelle». In questo contesto si inserisce da oltre quarant’anni la fiera specializzata Hotel. «Il territorio è dinamico – aggiunge lo chef e imprenditore - e lo sono anche i giovani, che credono, nonostante gli ostacoli, sia ancora possibile fare impresa in Italia. Ben venga quindi la visibilità data alle loro idee».

 

Dinato parla anche in virtù della sua esperienza internazionale partita dalla voglia di unire alla carriera la passione per la musica. Sex Pistols, Clash, David Bowie, Stiff Little Fingers sono alcuni dei suoi artisti preferiti. «All’estero ho imparato il più possibile, per poi tornare e intraprendere la mia strada». Il Feva di Castelfranco si fonda su un’idea precisa. «La biodiversità. L’idea è recuperare – spiega - tutto ciò che è dimenticato e non si trova più in commercio: circa l’80% delle varietà di frutta e verdura». L’offerta del Feva restituisce quindi la ricchezza dei sapori dell’orto, la freschezza di stagione. Piatti vegetariani, a base di ciò che si raccoglie, con prodotti «salvati» dall’estinzione operata dall’industria alimentare. Esempi? Mele Almaty, zucche San Miguel, banano di montagna, anguria lune e stelle.