Society | Inclusione

Bisogni educativi in forte crescita

Nella scuola italiana il prossimo anno l'aumento è di 300 casi e i ragazzi con "diagnosi" sono circa il 15%, mentre nelle classi tedesche sono il 10%.
  • Aumentano i bisogni educativi speciali (BES) tra i banchi di scuola, ma non allo stesso modo in tutta la Provincia. C’è una differenza tra la scuola di lingua italiana, dove il fenomeno è più marcato, e la scuola di lingua tedesca. 

    Secondo le normative nazionali e provinciali, è possibile individuare tre tipologie di bisogni educativi speciali: disabilità, disturbi evolutivi specifici e svantaggio socioeconomico, linguistico o culturale. Coloro che hanno una disabilità certificata come per esempio disturbi dello spettro autistico, ritardo mentale e malattie, sono tutelati dalla legge 104/1992 e presentano una diagnosi funzionale che gli permette di poter usufruire del sostegno. Rientrano invece nei disturbi evolutivi specifici i disturbi specifici dell'apprendimento (DSA), disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), i deficit del linguaggio e disturbo della coordinazione motoria. Questi alunni/e non hanno diritto al sostegno, ma a misure di supporto per il successo formativo. Infine, ci sono gli alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e culturale, che sono formalmente individuati dai consigli di classe. Solitamente vengono incluse in questa categoria persone con background migratorio, alunni/e in attesa di accertamento clinico e qualsiasi difficoltà transitoria di varia origine che richiede una personalizzazione.

  • I numeri

    Foto: SALTO

    Nell’anno scolastico 2023\2024 su 22 mila alunni ed alunne nella scuola di lingua italiana, 3.389 hanno bisogni educativi speciali, circa il 15% del totale. Nella scuola di lingua tedesca invece i numeri sono più piccoli se rapportati al totale di alunni: su circa 65 mila studenti, sono 7.028 gli alunni soggetti a bisogni educativi speciali, il 10,81% del totale. 

    Più si guardano i dati e più il panorama peggiora, soprattutto per la scuola italiana. Gli alunni e alunne che rientrano nelle tutele della legge 104/1992  sono stati 1.159, il prossimo anno arriveranno a 1.493. Anche se i dati sono in corso di verifica si tratta di un aumento di oltre 300 casi in un anno. All’interno degli istituti di lingua tedesca i casi che rientrano sotto la legge 104/1992 sono 2106, mostrando di nuovo un’incidenza minore sulla popolazione studentesca, che è quasi il triplo della scuola italiana. 

  • Foto: SALTO

    Se si guarda ai più piccoli, nella scuola dell’infanzia di lingua italiana sono 221 i bisogni speciali su più di 3.000 bambini iscritti, mentre 78 hanno disturbi dello spettro autistico. I dati della scuola tedesca sono molto simili, 264 diagnosi con però 11 mila bambini iscritti, anche in questo caso a fronte del triplo di alunni della scuola italiana. I numeri in assoluto sembrano poco significativi, ma è interessante notare che più si guarda all'inizio del percorso scolastico, elementari e scuola dell'infanzia, e più il divario tra scuola di lingua italiana e scuola di lingua tedesca aumenta. 

  • La difficile lettura del fenomeno

    È difficile leggere questi dati senza cadere in un qualche tipo di preconcetto sui gruppi linguistici. Si potrebbe parlare della tendenza delle famiglie italiane ad essere più indirizzate alla diagnosi rispetto a quelle di lingua tedesca, ma si rischierebbe di banalizzare un fenomeno che va ben oltre il rapporto con la sanità tra i due gruppi linguistici. Guardando anche alla distribuzione delle persone di madrelingua italiana sul territorio provinciale, è facile notare che queste si concentrano nei centri abitati più grandi, con stili e ritmi di vita completamente diversi, che possono avere un ruolo in questo contesto. 

    L'incremento delle diagnosi tra gli alunni è un fenomeno complesso e multifattoriale in cui la maggiore consapevolezza sia del personale scolastico che dei genitori gioca un ruolo importante. L’adozione di nuove linee guida diagnostiche più specifiche ed aggiornate ha ampliato il ventaglio di alunni che rientrano nelle definizioni di DSA e ADHD. Una migliore conoscenza e formazione dei docenti e degli operatori scolastici ha portato ad un'identificazione più precoce e accurata dei disturbi. Non si può però escludere un'ipotesi di iper-diagnosi, dovuta a valutazioni non sempre accurate o all'utilizzo eccessivo di strumenti diagnostici.

Bild
Salto User
nobody Sat, 05/18/2024 - 21:13

Eher ist es so, begabt oder weniger, dass in den sozialen Berufen das Personal ausgeht, weil sich das niemand mehr antun will. Inzwischen ist man um jede/n froh, der den Job übernimmt. Was sind die Gründe dafür?

Sat, 05/18/2024 - 21:13 Permalink
Bild
Profile picture for user Simonetta Lucchi
Simonetta Lucchi Mon, 05/20/2024 - 11:23

Ma ci vogliamo rendere conto della gravità del fenomeno e della condizione di disagio che soffre la scuola italiana in cui - ma chissà come mai?- abbiamo la maggior parte dei casi? Vogliamo arrivare a proporre anche qui un colloquio di ammissione a inizio anno a alunni e genitori? E della 104 scolastica, che esiste solo in questa provincia , si potrebbe finalmente parlare?
Ci sarebbe un sistema che andrebbe analizzato a fondo, e non si fa, con in sostanza le scuole italiane che non riusciranno a reggere una situazione simile.

Mon, 05/20/2024 - 11:23 Permalink