Culture | Autori di fumetti

Intervista a Vittorio Giardino

La redazione di COOLtour ha intervistato l'autore di fumetti Vittorio Giardino.
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Foto: Berta Ruiz-Alejos

“Sono convinto che la dote fondamentale per fare questo mestiere non sia il talento, ma sia il carattere, che serve per resistere a tutti gli ostacoli: è necessario essere animati da una passione infinita. Se siete mossi da questa passione, non avrete mai problemi”. Questa frase è dell’autore di fumetti Vittorio Giardino che la redazione di COOLtour ha avuto l’occasione di intervistare. Frequentando il suo workshop “Narrare con le Figure”, tenutosi in occasione del Festival di Internazionale di Ferrara, abbiamo avuto modo di conoscere la persona nascosta dietro ai numerosi graphic novel disegnati con la tecnica della linea chiara. Vittorio Giardino, l’autore, è considerato uno dei più raffinati autori italiani di fumetti e vincitore di numerosi premi: i suoi libri vengono tradotti e pubblicati in diciotto paesi. Conoscendo Vittorio, la persona, emerge fin da subito la grande passione dell’autore per il racconto, non solo scritto: un aneddoto si sussegue all’altro e ogni storia è ricca di dettagli e sfumature. L’intervista inizia, come nelle avventure di Jonas Fink, personaggio del quale sta presentando ora il terzo libro, con un racconto dell’infanzia. “Dopo aver giocato con gli amici mi piaceva passare il tempo a raccontarmi storie disegnando” dice sorridendo l’autore, sottolineando che oggi più di allora prova lo stesso divertimento quando nel suo studio si siede e disegna. Una passione che negli anni è cresciuta e continua ad avere sete di tempo e di ore, tanto che Vittorio ammette che se potesse esclusivamente scrivere e disegnare, sarebbe per lui il massimo della felicità.
Vittorio suggerisce ai giovani che si vogliono avvicinare al fumetto di farlo con molta sincerità, non per soldi o per fama, non solo perché di fumetto sono ben pochi a vivere, ma soprattutto per il tempo e le energie che questo lavoro richiede. Racconta così come agli albori di questo suo percorso professionale si dedicasse anima e corpo al disegno, nonostante i rifiuti degli editori: “ho lavorato per più di due anni passando tutti i giorni a disegnare, feste e ricorrenze comprese, ma non mi pesava: non avevo il minimo dubbio, nessun ripensamento”.
Ma se questa pillola appare amara da buttare giù per chi tiene il desiderio di questo mestiere nel cassetto, l’autore incita a non mollare e proseguire. “Se si possiede la determinazione e la costanza, è solo una questione di tempo prima che riusciate a lavorare in questo campo”.
Si parla anche di documentazione, di informazione e storia: ricordiamo che spesso i racconti di Giardino si intrecciano con la storia politica e culturale dei paesi in cui sono ambientati. “Vorrei dare ancora un consiglio a tutti i giovani che amano il fumetto ma anche a quelli che non se ne interessano affatto: studiate la storia”. Vittorio cita esplicitamente la frase di George Santayana “coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo” affermando che oggi questa frase è, soprattutto in Italia per il periodo che stiamo attraversando, “terribilmente attuale”.
L’intervista si conclude con grande fiducia nelle nuove generazioni, nei giovani appassionati che ha avuto modo di incontrare che sostiene siano molto diversi da quelli descritti dalla collettività “sono giovani impegnati, interessati e pieni di risorse e iniziative”.

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