Zanin dice no
Se a Laives la Lega benedice il “rilancio” di Christian Bianchi a sindaco per la tornata elettorale del 3 maggio - con in prima fila il vicesegretario federale del partito Andrea Crippa -, a Bolzano si brancola ancora nel buio. È durata poco infatti l’unica ipotesi di candidatura finora manifestata per la poltrona di primo cittadino: Roberto Zanin, benvisto anche da una parte della Svp, ha infatti rifiutato di correre per un eventuale centrodestra unito. Il 54enne vicepresidente dell’FC Südtirol Alto Adige, nonché imprenditore e dirigente di società nel settore della finanza e del private banking, da subito titubante sulla discesa in campo, ha rinunciato per motivi professionali, “lasciare tutto da un momento all'altro era oggettivamente complesso. Avrei creato difficoltà anche a chi lavora con me”, ha dichiarato al quotidiano Alto Adige.
Zanin non è un leghista e la presa di distanza di qualche giorno fa dal partito di Matteo Salvini (quand’era ancora in odore di candidatura), ha fatto storcere qualche naso fra i militanti. Il deputato Filippo Maturi tuttavia afferma: “Qualora vincessimo potremmo chiamare Zanin a fare l’assessore esterno”. Prima di allora c’è un candidato da trovare e la missione si fa sempre più ardua per il Carroccio. Un paio sono i nomi “tecnici” ancora da vagliare.
Nel frattempo dagli avversari non ci sono sconti: “La Lega non ha alcun rispetto per Bolzano e i bolzanini - commenta Sandro Repetto, coordinatore cittadino e consigliere provinciale del Pd , appresa la notizia del forfait di Zanin -. Questo teatrino è irrispettoso, dimostra ancora una volta che non tengono a Bolzano e che sono dei principianti pasticcioni. La nostra città merita di meglio, e merita il sindaco Renzo Caramaschi ancora 5 anni”.