Politics | Migranti

“Non staremo in silenzio”

Nuovo via libera del Governo per il Cpr in Alto Adige, nello stesso giorno in cui decide di prolungare i tempi del trattenimento. Domani l’assemblea allo Spazio 77.
No Cpr
Foto: Giovanna Dimitolo

Si dice soddisfatto il presidente altoatesino Arno Kompatscher dell'incontro che si è tenuto ieri (18 settembre) a Roma con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Al centro della discussione il Centro di permanenza per il rimpatrio che verrà aperto in provincia di Bolzano.

Il Governo avrebbe dato il via libera per la struttura individuata, non ancora resa nota ufficialmente ma che, secondo le ultime direttive del governo, dovrà trovarsi in un’area isolata. La capienza sarà invece di 50 posti. Kompatscher avrebbe ottenuto garanzie rispetto alla ripartizione delle quote di persone migranti sul territorio, che saranno inferiori in quanto la provincia rappresenta una zona di transito e arrivo via terra.

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Di Cpr si muore: In una manifestazione a Milano contro il Cpr si ricordano le persone che sono morte all'interno delle strutture detentive (Foto: Giovanna Dimitolo)

 

Lo stesso giorno il Consiglio dei Ministri ha innalzato la durata della detenzione amministrativa delle persone all’interno dei Cpr, che potrà arrivare fino a 18 mesi, nonostante negli anni l’Italia stata ripetutamente condannata dai tribunali internazionali per la durata eccessiva e i trattamenti degradanti che hanno subito le persone all’interno delle mura, dove ogni giorni si moltiplicano le denunce per gravi abusi e violazioni, tra violenze poliziesche e sedazioni coatte.

I trattenuti, spesso titolari di permessi di soggiorno che non hanno potuto rinnovare a causa di leggi sempre più restrittive, protestano quotidianamente con scioperi della fame che si prolungano anche per mesi, e pratiche di autolesionismo. Nei casi più gravi sia arriva anche al suicidio

Molti di questi sono stati denunciati nel corso degli anni da diversi servizi giornalistici e, quotidianamente, dalla Campagna LasciateCIEntrare che dal 2011 si batte per la chiusura dei centri, monitorando costantemente e con difficoltà le violenze che vengono perpetrate al loro interno.

 

A Bolzano, nel frattempo, si prepara la mobilitazione regionale contro l’apertura del Cpr. Domani sera, alle ore 20,00, allo Spazio Autogestito 77 di Via Dalmazia l’assemblea pubblica organizzata da Bozen Solidale e dal Centro Sociale Bruno di Trento, a cui hanno aderito diverse organizzazioni, anche partitiche, locali.

“Anche se buona parte dell’opinione pubblica, condizionata e impaurita da campagne mediatiche mistificatorie, giustifica ed accetta tutto questo, considerandolo come il male minore, vogliamo continuare a sostenere i valori dell’accoglienza e della solidarietà tra persone e la necessità di ripensare le politiche nazionali ed europee in tema di immigrazione per allargare il diritto fondamentale alla libera circolazione anche ai cittadini non comunitari – è l’appello di lancio –. Sosteniamo, perciò, l’emersione dal “soggiorno in nero” con un’interpretazione estensiva del diritto e con l’introduzione di un meccanismo di regolarizzazione per ogni singolo cittadino straniero già presente in Italia. Non staremo in silenzio di fronte all’apertura di un CPR, né qui né altrove. Invitiamo a partecipare ad un’assemblea pubblica per costruire un coordinamento regionale che cerchi con mobilitazioni e iniziative di informare la cittadinanza e nel contempo contrastare l’apertura dei CPR”.