Stop (per ora) agli sgomberi
-
La maggioranza in Consiglio comunale (per ora) stoppa gli sgomberi. Con il sostegno anche del Team K, la Giunta comunale ha chiesto d’interrompe gli sgomberi eccetto quelli per pericolo di vita imminente “come già deciso la scorsa settimana con il Sindaco” e aggiunto 20 nuovi posti letto presso l’emergenza freddo all’ex Alimarket di Bolzano.
“Bolzano è una città solidale – spiega l’assessora Chiara Rabini (Verdi) – e anche una città di confine. La situazione attuale è inaccettabile, compreso ciò che accade nel Mediterraneo, sulla rotta balcanica - o quella del Brennero. Con lo Sprar ci fu una situazione gestibile e sostenibile nei territorio, quella è la strada”. Secondo l’assessora, “il Comune fatica a far capire a tutti gli attori i loro compiti. Servono i CAS, distribuiti su tutta la Provincia, serve trovare casa ai lavoratori (come CasaRoma100)”. Per una migliore gestione dell’emergenza, quindi, l’amministrazione comunale ha chiesto l’immissione in quota e quindi nei CAS statali/provinciali dei richiedenti protezione internazionale per liberare posti nei centri cittadini per senzatetto, nonché un’accelerazione dell’apertura dei 50 posti mancanti a Bressanone, Brunico, Laives e dei lavori presso ex Inpdap in via Pacinotti. “Nell’attesa dell’apertura dei posti necessari a dare dignitosa accoglienza a senzatetto per l’inverno è necessario un intervento della Protezione civile”, precisa Rabini, che si appella a Commissariato del Governo e alla Provincia.
“Sono avvenuti svariati sgomberi, a fronte delle rigide temperature e della mancanza di posti letto negli altri Comuni – con la redistribuzione non ancora a regime e strutture che la Provincia avrebbe dovuto predisporre in tempo” sottolinea il consigliere comunale Matthias Cologna (Team K) che ha presentato un documento voto (poi ritirato visto l’impegno preso dalla Giunta): “Sono più di 100 le persone che vivono in strada: molte di loro, pur essendo a posto con i documenti, pur avendo un lavoro, attendono ancora un posto letto nelle strutture dell'emergenza freddo. Non è possibile esporre esseri umani al freddo e a queste condizioni di vita. Non devono esserci vittime dello scontro di competenze, di una perenne gestione emergenziale delle persone senza fissa dimora. Bisogna dare a tutti un tetto sopra alla testa e non tornare ad avere morti”. “Ci si accorge tutti gli inverni che viene il freddo”, aggiunge il collega Thomas Brancaglion, “occorre un po’ di pietas, ci sono associazioni che distribuiscono tende, prima almeno venivano avvisate degli sgomberi così che potevano preavvisare”.
Sia Rabini che Cologna hanno ringraziato le volontarie e i volontari di Bozen Solidale per la loro assistenza alle persone in difficoltà.
-
Il ritardo della Provincia
“Gli sgomberi non sono solo del sindaco, ma anche del questore, sovra-ordinati” precisa il sindaco Renzo Caramaschi. “E le persone le integriamo insieme, non solo il Comune di Bolzano, ma anche nei comuni piccoli. Il presidente Kompatscher dovrebbe penalizzare quei Comuni che non fanno la loro parte”. “In Provincia, dopo l’era Deeg, c’è stato un cambio di passo con l’assessora Pamer. Ma ci sono Comuni in ritardo, come Laives con 20 posti e Brunico” sottolinea l’assessore al sociale Juri Andriollo (PD), “Bolzano ha già i suoi 95 posti dal primo di novembre all’ex Alimarket, c’è via Comini e siamo in attesa dell’apertura di via Pacinotti – che è il vero, grande argomento. Non sono state comprese le necessità effettive di questa struttura che dovrà ospitare 300 persone, dai fragili ai senza fissa dimora ai lavoratori. Per mantenere la dignità occorrono interventi strutturali”. L’assessore ricorda che “on attesa della consegna dell’immobile finito, abbiamo ordinato gli arredi, Fino a quando non sarà aperto, eviteremo di fare sgomberi. Aggiungeremo altre 20 persone all’ex Alimarket”.
-
More articles on this topic
Politics | BolzanoNuovi sgomberi, la politica protesta
Society | BolzanoNuovi sgomberi, vecchi problemi