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Benko: a scuola solo informazione ‘contro’?

Il presidente della consulta studentesca Giacomo Fabris interviene sulla polemica sugli incontri informativi ‘di parte’ delle scuole superiori di Bolzano.

Le scuole diventano arene ‘di parte’ per la politica bolzanina? 
Negli ultimi giorni alcuni articoli sui quotidiani locali hanno riferito di alcuni incontri informativi ospitati dalle scuole superiori di Bolzano e dedicati alla presentazione della consultazione popolare sul PRU di via Alto Adige. In particolare Tageszeitung nell’edizione di domenica 20 marzo ha riferito di un incontro informativo (in orario scolastico) svoltosi giovedì scorso 17 marzo presso il liceo scientifico di lingua tedesca (Realgymnasium) e che ha avuto come unico relatore l’architetto Christoph Mayr Fingerle, noto esponente del fronte del ‘no’.
Oggi, 21 marzo, il quotidiano Alto Adige ha rilanciato la notizia, aggiungendo che un analogo incontro - con protagonista l’architetto Luigi Scolari del medesimo schieramento - è previsto per domani, martedì 22 marzo (alle ore 17), presso il liceo Carducci di Bolzano. Con tanto di invito a partecipare da parte del preside Pedevilla, rivolto a studenti insegnanti e genitori, com’era precedentemente capitato (suscitando anche in questo caso polemiche) in occasione dell’incontro sul ‘degrado’ del quale abbiamo ampiamente riferito

Sollecitati dal dibattito riferito all’opportunità o meno di organizzare incontri informativi con queste ‘caratteristiche’, anche noi di Salto abbiamo quindi deciso di dare un nostro contributo. E allora - non c’è due senza tre, dice il proverbio - anche noi abbiamo avuto occasione di aggiungere un tassello alla narrazione.
Un terzo incontro informativo di questo tipo (e dunque, formalmente ‘di parte’) infatti si è già svolto - abbiamo appreso - giovedì scorso al Polo Scolastico Galilei di via Cadorna e anche in questo caso l’unico protagonista sul palco è stato Luigi Scolari. 
Ma perché solo Scolari? Oggi sul quotidiano Alto Adige Heinz Peter Hager si lamenta per non essere stato invitato al Carducci. Ma al Galilei, a dire il vero, le cose sono andate in un altro modo, stando a quanto ci ha dichiarato il preside della scuola Calogero Arcieri
L’incontro informativo è stato organizzato perché lo ha richiesto un folto gruppo di insegnanti” racconta Arcieri, dicendo che a fronte della disponibilità di Scolari subito ottenuta, è stato il preside stesso a mettersi in moto per ottenere la voce del ‘’, contattando il Comitato Bolzano Domani per ben due volte, senza ottenere però alcuna risposta. 
Mi è sembrato strano, visto che Anna Pitarelli che ne fa parte è stata anche per un periodo nostra insegnante” ha osservato il preside, aggiungendo: “Forse i PRO Benko ritengono di aver già acquisito in partenza il voto dei più giovani e quindi di non aver bisogno di spiegare o promuovere alcunché”. 

Ma qual è l’opinione dei diretti interessanti e principali destinatari dell’azione informativa e cioè gli studenti? Per rispondere a questa domanda ci siamo messi in contatto con Giacomo Fabris, presidente della Consulta degli studenti delle scuole di lingua italiana della provincia. Che tra l’altro frequenta proprio il Galilei.

saltobz: Giacomo Fabris, cosa sta succedendo? Qual è il giudizio di voi studenti?
Giacomo Fabris - Domani martedì ho deciso di andare all’incontro organizzato al Carducci perché mi voglio rendere conto in prima persona come si svolgono queste iniziative. Giovedì scorso infatti all’incontro in programma al Galilei non ho potuto partecipare perché insieme agli altri membri della consulta ero ad un’iniziativa dedicata agli studenti dell’Euregio. 
Come rappresentante provinciale degli studenti mi ha lasciato un po’ perplesso il fatto che si tratti di incontri a senso unico. Io non sono né a favore né contro, quello che a me interessa è che gli studenti siano informati nel modo più completo possibile. Se quindi viene a parlare qualcuno contro il progetto, allora deve esserci anche qualcun altro che è a favore. Secondo me la giusta modalità dovrebbe essere quella di gestire con un moderatore interno e due ospiti, uno a favore e uno contro. Ed un dibattito di questo tipo noi al Galilei lo proporremo nell’ambito dell’autogestione in programma fra qualche giorno. 

L’autogestione al Galilei quando sarà? 
Dal 30 marzo al 1 aprile. 

Quindi proprio nella settimana del referendum…
Già.

Che idea vi siete fatti dell’incontro al Galilei con il solo arch. Scolari?
Il tutto è stato organizzato dagli insegnanti, un po’ di fretta e tra l’altro proprio in uno dei giorni in cui i rappresentanti degli studenti erano assenti perché impegnati con il gruppo di collaborazione transfrontaliera. Va detto, comunque, che la partecipazione all’evento del Galilei era su base volontaria. Alcune classi infatti non hanno partecipato. 

Eravate a conoscenza del fatto che negli stessi giorni un analogo incontro informativo era stato organizzato presso lo scientifico di lingua tedesca di via Fago?
Purtroppo no. Non c’è una grande comunicazione tra le rappresentanze studentesche dei vari gruppi linguistici, anche se stiamo cercando di migliorarla. 

E dell’incontro in programma al Carducci invece che idea vi siete fatti? Quali sono stati in questo caso i meccanismi con cui è stato organizzato?
Il nostro rappresentante al Carducci, che è anche vicepresidente della consulta, aveva contattato il preside che aveva assicurato un dialogo imparziale. Questa mattina però ho aperto Facebook e o ho visto l’evento organizzato da I Love BZ - No Benko con il titolo “Tutto quello che non ti hanno detto” e mi sono cadute le braccia.

Insomma: per voi anche questo è un evento di parte.
Sì, è un peccato. Nessuno discute sul fatto di fare a scuola eventi pro ed eventi contro. Sono tutti più che legittimi ed è giusto che gli studenti partecipino per farsi una loro opinione. Però dare un imprintng a scuola in una sola direzione francamente lo trovo discutibile. 

Voi studenti vi sentite i primi danneggiati da queste situazioni che si creano?
Assolutamente sì. Conosco i ragazzi che rappresento e la stragrande maggioranza di loro non ha una conoscenza del mondo esterno o meglio se la sta formando proprio ora. Sono come spugne che assorbono tutto, specie in questo momento in cui si accorgono che la loro voce comincia a contar qualcosa e quindi ci tengono ad aver un’opinione. E la scuola non ha il compito di darci un’opinione, ma bensì di metterci nelle condizioni di formarcela autonomamente.