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Il 30 aprile dalle 15 alle 22 a Castel Mareccio torna l’Indiependence Festival, la maratona musicale nata nel lockdown del 2021 e che vedrà esibirsi 25 giovani musicisti.
Indiependence
Foto: indiepence

La prima edizione è stata solo online, durante il lockdown. Quest’anno sarà anche in presenza, pur mantenendo l'online anche per chi segue da fuori provincia”: il 30 aprile dalle 15 alle 22 al Castel Mareccio (e in diretta su YouTube al link https://bit.ly/3ODAoGX) torna l’Indiependence Festival, la maratona musicale nata nel lockdown del 2021 e che vedrà esibirsi 25 giovani musicisti emergenti, soprattutto di Bolzano, per più di 6 ore e solo con brani originali. “Alcuni artisti si esibiranno per la prima volta nella loro vita, dando loro la possibilità di raccontarsi” sottolinea il musicista e ideatore della prima edizione Jacopo Schiesaro in arte “Fanchi”. “Non sempre i soliti, largo a chi fa più fatica”, aggiunge l’assessore alle politiche giovanili Angelo Gennaccaro.

 

 

L’anno scorso gli artisti furono raggiunti “a chiamata”, ricorda Schiesaro “bussando alla porta tra quelli più conosciuti ed equilibrando con qualcuna/o meno noto. Quest’anno abbiamo pensato di dare la possibilità alle persone di proporsi, dando la libertà a chiunque volesse di farlo. E così è stato, non sapevamo cosa aspettarci dopo la particolarità della prima edizione, e invece ci sono state molte adesioni. Significa non solo che l’evento sia piaciuto, ma abbiamo toccato un nervo scoperto, cioè la possibilità di suonare a Bolzano, ancora un po’ striminzita. Hanno colto quest’opportunità per uscire dalle stanze. Al di fuori del Festival studentesco ci sono poche altre occasioni” fa notare Schiesaro. Per la cantante Valentina Furegato si tratta di “una bellissima opportunità per i giovani artisti di esprimersi dopo tantissime restrizioni legate alla pandemia. Il festival è organizzato molto bene, e darà lo spazio a molti per esibirsi. Personalmente non vedo l’ora di partecipare.”

 

 

È un evento atipico, non un contest, bensì una manifestazione” sottolinea Aaron Damian di BeYoung, “è bello poter dare semplicemente un palco personale, non per forza ci dev’essere un concorso. Servono spazi che siano anche democratici, che permettano di suonare al di là che ci sia o meno qualcosa in palio”. L’intenzione è di consolidare la manifestazione, nella (bella) cornice di Castel Mareccio ma anche al di fuori di essa, nei quartieri che altrimenti restano un po’ scoperti. “Auspichiamo di poter continuare oltre la manifestazione principale”, conferma Schiesaro, “Indiependence non si ferma mai durante l’anno. Lo scopo è sempre lo stesso: creare una scena musicale bolzanina, una continuità oltre la singola occasione nella quale raduniamo tutti gli artisti, ad esempio facendo concerti in forma ridotta con tre artisti. Collaboriamo anche con realtà di altre città, come Bookique di Trento e l’Ost-West di Merano”. Una rieducazione al mondo musicale significa pensare in modo nuovo, sostiene Damian.

Soddisfatto Angelo Gennaccaro: “Un’iniziativa nata in un momento difficile di lockdown, dove c’era la massima necessità di espressione da parte dei giovani della città. Sono felice di come si sia evoluta, con il supporto dell’Ufficio giovani del Comune, per cercare d'intercettare una grande platea di ragazze e ragazzi. La forza è imparare dal brutto di quel periodo, trasportandolo nella relazione tra chi, come i più giovani, ha sofferto la fase pandemica. Il festival poi tocca tante corde, andiamo a stimolare il talento dei giovani dal punto di vista artistico e organizzativo. È una vetrina del panorama artistico della città, un modo di rappresentare il mondo giovanile di Bolzano e può esprimere tanto a livello culturale ed emozionale”.