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Le proposte di legge che spaccano il governo

Negli ultimi giorni è stata presentata una serie di provvedimenti che rischiano di far saltare il delicato accordo di maggioranza.
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Foto: Sportfreunde Stiller

A nemmeno un mese dalla sua formazione, il Governo Letta è già ai ferri corti, non solo con l'opposizione. Sono i rappresentanti dei due maggiori partiti, PD e PDL, a non andare d'accordo su alcune proposte di legge. E questa situazione, come titolano alcuni giornali, mette in pericolo la stabilità stessa del governo.
Ma quali sono queste proposte?
La prima, presentata dal Senatore Compagno (PDL), e subito ritirata, tocca il nervo scoperto della mafia, soprattutto a pochi giorni dall'anniversario dell'attentato a Falcone. La proposta del senatore, infatti, riguardava una riduzione della pena e dei tempi di prescrizione per i reati di "concorso esterno in associazione mafiosa".
La seconda, più che una legge è una proposta di attuazione di una legge risalente al 1957, e adombra l'ineleggibilità di Silvio Berlusconi in quanto titolare di una concessione governativa. Per sciogliere il nodo è stata istituita una commissione della quale fa parte anche il sudtirolese Francesco Palermo.
Infine Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato per il PD, ha proposto una legge che porta allo scontro con la minoranza, e in particolare con il Movimento 5 Stelle. Tale legge, se approvata, negherebbe l'accesso al Parlamento a quei gruppi politici non registrati come partiti. Guarda caso, il M5S non è un partito ma un movimento, e se ne vanta. Ma la rottura coinvolge il PD stesso che si divide su questo provvedimento.