Riace chiama la Bolzano solidale
"È un sistema che sbaraglia il dilagante razzismo che si è imposto in una società piena di recinti e confini". Così recita il comunicato che ha annunciato la cena sociale che si è svolta ieri al Centro giovani Vintola 18 di Bolzano, riferendosi al modello del comune di Riace - in Calabria - in merito al sistema di accoglienza diffusa costruito in primis dal sindaco Mimmo "Capatosta" Lucano e di seguito dai suoi concittadini. Mentre fuori dalla struttura alcuni bambini giocano a pallone e altri ragazzini ascoltano musica pop-rock nostalgica, piano piano la sala interna di riempie, finché nessuno degli invitati rimane fuori dalla soglia del cancello grigio che separa la strada che precede il muro graffitato del centro giovani.
"Il presupposto di Lucano è interessante: prendere i paesini spopolati e ripopolarli attraverso i migranti, come accade nel Pollino". (Matteo De Checchi).
La cena è stata organizzata dal Collettivo Mamadou e da Oltrygas di Bolzano. Mamadou è presente in città da ormai oltre due anni e si occupa della questione delle migrazioni e della solidarietà diffusa, sia a livello nazionale che locale. Matteo De Checchi, rappresentante del collettivo e redattore di Melting Pot Europa, spiega che Mamadou si è occupato della questione del ghetto di Rosarno - sempre in Calabria - per il quale ha indetto una raccolta fondi per finanziare una scuola di prima alfabetizzazione, al fine di scolarizzare le decine di braccianti africani presenti nella zona, considerati invisibili dal territorio in cui risiedono e lavorano, in condizione di assoluta indigenza.
"Noi non promuoviamo assistenzialismo o carità ma solidiarietà e umanità. E uno degli esempi più grandi di solidarietà e umanità è portato avanti dal sindaco di Riace Mimmo Lucano, esempio di fortissima resistenza. Purtroppo i fondi per Riace sono stati bloccati già nel 2016 dal ministro dell'Interno Marco Minniti, in vista del blocco delle partenze in Libia". Così dice De Checchi introducendo la serata ai commensali presenti.
"Il presupposto di Lucano è interessante: prendere i paesini spopolati e ripopolarli attraverso i migranti, come accade nel Pollino", continua De Checchi, il quale dice di voler continuare a sostenere progetti come questo tipo di cena sociale per uscire fuori dalla logica della condivisione da social network e per creare reali luoghi di incontro e di scambio di opinioni ed esperienze: "Noi non facciamo la barricate contro i poveri come i fascisti di Casapound ma creiamo comunità".
A rappresentare Oltrygas c'è invece il tarantino Mimmo Rochira, che racconta di come l'associazione lavori nel quartiere Oltrisarco di Bolzano per raccontare l'economia solidale al fine di accorciare le filierie e avvicinare i produttori agricoli agli acquirenti, all'interno di un progetto di mercato solidale. "Presto invece, insieme a Don Gigi Cassaro, metteremo in piedi una serie di proiezioni e di spettacoli nel nuovo centro di comunità pastorale del quartiere per raccontare tutta un'altra storia".