Politics | 25 Aprile 1943

Ma Bolzano era (quasi) tutta fascista.

25 Aprile, anniversario della Liberazione: serve innanzitutto confrontarci con la storia della nostra provincia.
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Nel settembre del 1943, se fosse dipeso da Mussolini, Bolzano sarebbe diventata la capitale della Repubblica Sociale Italiana. Poi, su pressione della Germania, Mussolini dovette cedere e fu scelta Salò. A quei tempi, in effetti, la nuova Bolzano era una “perla” del regime fascista: costruita praticamente dal nulla in pochi anni con caserme, fabbriche, infrastrutture, alloggi per operai ed impiegati, strutture culturali e sportive, tutte secondo gli standard più moderni dell’epoca. Decine di migliaia di nuovi altoatesini che qui trovavano posti di lavoro nei diversi livelli gerarchici, si inserivano in una città moderna e mediamente più ricca dei territori di provenienza. Una nuova comunità, avulsa dal territorio circostante, nata per volontà e con il pieno sostegno del Regime Fascista, con un’economia e con una vita sociale completamente condizionata dallo stesso.

In questo contesto, una comunità che non ha espresso quello stesso spirito di dissociazione e di ribellione verso il regime, a differenza di molte altre cittá del Nord Italia. A Bolzano non si è festeggiato pubblicamente dopo le dimissioni di Mussolini il 25 luglio 1943, non si sono abbattuti a furor di popolo i simboli del Fascismo, non si è sviluppato un movimento autoctono di resistenza. La città era peraltro circondata da una popolazione, quella sudtirolese, che pochi anni prima, nel 1939 aveva scelto plebiscitariamente nelle Opzioni la Geramania di Hitler, ed aveva salutato come liberatore l’esercito della Wehrmacht l’8 settembre del 1943. Quello della Liberazione è un anniversario assai complicato, qui da noi. Come tante altre cose, non può essere semplicemente replicato così com’è nel resto del territorio nazionale. Dovremmo e dovremo avere il coraggio di tematizzarlo noi cittadini della provincia di Bolzano, tutti assieme. Italiani e Tedeschi.