Society | Sanità

L’ultima chance

Vipiteno farà ricorso contro la decisione di chiudere il punto nascita. La vicesindaca Debiasi: “Situazione disperata”. Giuliani lascerà la direzione di ginecologia.

“Tentiamo anche questa strada”, la vicesindaca di Vipiteno Verena Debiasi (Für Sterzing Wipptal) non ha dubbi: occorre fare tutto il possibile per salvaguardare il servizio sanitario nel comune altoatesino che ospita il punto nascita, la cui chiusura è stata annunciata dalla Provincia - non senza una grande mobilitazione popolare e diverse condanne di una parte del mondo politico locale, Svp compresa - lo scorso 12 luglio. “Abbiamo incaricato un avvocato (Vittorio Angiolini, ndr) di fare ricorso al tribunale amministrativo contro la decisione della giunta provinciale”, afferma Debiasi.

È l’extrema ratio ma il tempo stringe. A fine ottobre infatti il punto nascita verrà chiuso. “La nostra più grande preoccupazione è che con la chiusura del punto nascita non venga fornita un’alternativa che possa garantire un servizio che tuteli la salute delle partorienti nel nostro comprensorio - insiste la vicesindaca -. La distanza è sempre un fattore di rischio ulteriore e di questo non si parla abbastanza, non è sicuro partorire in ambulanza mentre si sta in coda in autostrada per raggiungere il punto nascita di Bressanone che peraltro ancora non è attrezzato per accogliere il doppio delle nascite, senza contare che lì manca ancora  il primario di ginecologia, non c’è insomma alcuna garanzia che la qualità che abbiamo creato a Vipiteno sia assicurata”.

La vicesindaca di Vipiteno Verena Debiasi

Debiasi conferma di avere la solidarietà del comprensorio ma già diversi comuni dell’Alta Valle Isarco hanno fatto sapere che non parteciperanno all’azione legale, fra questi Brennero - sebbene il primo cittadino Franz Kompatscher (Svp) si era espresso duramente contro la decisione della chiusura del reparto - e Racines. Ancora in dubbio Val di Vizze e Fortezza, Comune, quest'ultimo, nel quale il dibattito sul punto nascita di Vipiteno non ha appassionato più di tanto a causa della vicinanza del paese con Bressanone. Solo Campo di Trens dovrebbe condividere l’iniziativa partita da Vipiteno. “Siamo in stretto contatto con i sindaci dei comuni limitrofi con i quali abbiamo condiviso molte criticità - minimizza Debiasi - credo che ognuno stia cercando un metodo per evitare ciò che appare inevitabile”.

Una battaglia inutile, dunque? Si sono già levate contro il sindaco di Vipiteno Fritz Karl Messner (Für Sterzing Wipptal), del resto, accuse di populismo, dal momento che difficilmente la decisione della Provincia potrà essere revocata. “Il nostro intento è quello di dare un segnale forte e deciso per far riflettere la politica così da rivalutare la decisione presa, anche la periferia ha diritto di sopravvivere e di garantire qualità di vita e sicurezza ai propri abitanti”, così la vicesindaca che infine aggiunge: “È una situazione piuttosto disperata, non si capisce perché una struttura riconosciuta a livello nazionale non venga mantenuta e non si cerchi una soluzione condivisa e sinergetica con Bressanone. Si è deciso di chiudere senza creare un servizio di assistenza alternativo in loco”.

Notizia di pochi minuti fa: la giunta comunale di Vipiteno fa sapere che il primario Albrecht Giuliani cessa il servizio come direttore del reparto di ginecologia a partire dal prossimo 31 ottobre, il posto sarà dunque vacante da tale data. “Questa circostanza - si legge sul sito del Comune - preoccupa molto la popolazione e l'amministrazione comunale di Vipiteno, per cui invita i responsabili di intraprendere tutto il possibile per occupare nuovamente questo posto così importante per l'ospedale di Vipiteno. Tanto più dato che è ancora valido il vecchio piano sanitario provinciale, nel quale è previsto il posto di primario. Come appreso da ambienti ben informati, vi sarebbero degli aspiranti validi che avrebbero interesse a tale posto. La giunta comunale si è così espressa: solamente grazie alla presenza di un direttore di reparto è assicurata a lungo termine una ginecologia ben funzionante con attività operativa”.