Chronicle | beni culturali

Bressanone perde un pezzo di storia

In via Laghetto è stata demolita nel silenzio un’importante villa costruita nel 1883. Quando l’interesse privato viene prima della tutela dei beni storici e culturali.
Villa Bressanone
Foto: Grüne Verdi Verc

Bressanone perde ancora un gioiello. Nei giorni scorsi è stata abbattuta quasi completamente un’importante villetta storica situata in via Laghetto. I pochi resti a monito di un altra testimonianza della storia e della cultura fatta a pezzi per venire incontro agli interessi privati di chi è entrato in possesso della proprietà. Si trattava di un piccolo edificio situato tra le scuole medie Pacher e la professionale „Hellenstainer“, che pur non essendo posto sotto la tutela dei beni culturali, rappresentava un'importante testimonianza dell’architettura in uso nell’ampliamento della città di Bressanone. Edificata nel 1883 subito dopo la piena e l‘inizio dei lavori di regolazione dell’alveo del fiume Isarco, la costruzione di una villetta in quella zona costituiva un segno di ottimismo e di incoraggiamento dopo l’esondazione. Dal punto di vista architettonico si tratta del primo esempio a Bressanone che volle rifarsi allo stile tipico svizzero, con balconi in legno e svariate decorazioni eseguite con pittura a fresco, restaurate con cura dal proprietario precedente. 
“Sarebbe stato auspicabile trovare una soluzione che contemperasse i legittimi interessi del nuovo proprietario con la tutela di un bene culturale. In questo caso il Comune non è minimamente intervenuto, a dimostrazione della scarsa sensibilità riguardo alla qualità architettonica e paesaggistica della città-  denunciano i consiglieri Verena Stenico e Markus Frei di “Alternativa Ecosociale - Dato che è stato distrutto anche un adagio degno di nota, ci preme qui ricordarlo: „Was Vorfahren schufen / in Ehrfurcht erhalten / Mit Gottvertrauen die Zukunft gestalten“, ossia: “Ciò che crearono i nostri avi si deve conservare con rispetto per realizzare il futuro con fiducia in Dio”. Questa massima è stata purtroppo disattesa, ma continua ad essere valida, al pari del dovere di dedicare in futuro ai monumenti e beni culturali maggior attenzione, cura e protezione di quanta mostrata finora”.