Economy | Occupazione

Dall’Italia all’Alto Adige. Per lavorare.

È positivo il saldo migratorio in merito al flusso di lavoratori provenienti da altre regioni italiane. Lo dice l’Osservatorio mercato del lavoro.

"Spesso per quanto riguarda i dati del mercato del lavoro provinciale si pongono in rilievo i dati riguardanti i lavoratori stranieri presenti in Alto Adige e si trascurano i dati relativi ai lavoratori provenienti da altre regioni italiane.”

Questo è quanto afferma l’assessora al lavoro della Provincia di Bolzano Martha Stocker, comunicando i dati ufficiali relativi al periodo 2009-2014.
Da questi dati emerge che la provincia di Bolzano continua a mantenere una forte attrazione per i lavoratori del resto d’Italia

Nei sei anni indicati infatti il mercato del lavoro provinciale ha registrato 72mila assunzioni riguardanti circa 35mila lavoratori in entrata, cioè occupati in provincia di Bolzano ma residenti in altre province italiane. 
Molto inferiore nello stesso periodo è invece risultato il flusso contrario, che ha interessato 10.400 lavoratori in uscita (cioè residenti in provincia che hanno lavorato anche solo per un giorno nel resto d’Italia). 
Saldo positivo dunque, ma non solo. Il direttore della Ripartizione lavoro della provincia Helmuth Sinn ha sottolineato che “nel periodo 2009-2014 la assunzioni in provincia di Bolzano di residenti in altre regioni hanno registrato un aumento del 25%”.

Ma da dove vengono i nuovi lavoratori italiani immigrati in Alto Adige? 
Le provenienze principali riguardano Veneto (23%), Trentino (20%), Lombardia (12%), Puglia (9%) ed Emilia Romagna (6%). 
Mentre i comuni altoatesini che hanno accolto il maggior numero di nuovi lavoratori provenienti da altre regioni italiane sono nell’ordine Bolzano, Sesto Pusteria e Corvara. Questi ultimi due comuni in particolare hanno fatto registrare un vero e proprio boom di nuovi lavoratori in arrivo dal resto d’Italia. 

I settori economici che attingono maggiormente alla forza lavoro proveniente da fuori provincia sono il ristorativo-alberghiero, gli "Altri servizi", l'edilizia e il commercio.
Sulla base dei dati riferiti agli anni passati, si stima che ogni anno circa 500-600 lavoratori trasferiscano la propria residenza in provincia di Bolzano dopo aver incominciato a lavorarvi. Si tratta quindi di una percentuale che oscilla tra il 20 e il 35% dei neoiscritti alle anagrafi altoatesine nella fascia d'età 20-59 e provenienti da altre regioni italiane.