Politics | Depotenziamento

“Mussolini non fa più paura a nessuno”

Esposto in Procura di Caruso (Unitalia), Bova (Alto Adige nel cuore) e Galante (Unitalia) contro la frase di Hannah Arendt sopra il rilievo di piazza Tribunale a Bolzano.
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Foto: Salto.bz

“Stamani abbiamo depositato un esposto in Procura e speriamo di poter bloccare l'intervento al bassorilievo con il Duce a cavallo, perché quello che si vuole compiere non è una storicizzazione ma un deturpamento di un’opera d’arte che fa parte del tessuto scultoreo locale”. Esordisce così il consigliere comunale di Bolzano Marco Caruso (Unitalia) che, insieme al compagno di partito Gabriele Galante e al consigliere comunale di Bressanone Antonio Bova (Alto Adige nel cuore) si sono dati appuntamento oggi (24 ottobre) in piazza Tribunale, nel capoluogo altoatesino, per “svelare” il loro “piano d’azione”. “Con il presente atto - si legge nel documento presentato dai tre esponenti di centrodestra - si intende portare all’attenzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano fatti che si inseriscono nell’ambito di una vicenda di interesse pubblico, affinché previa la ritenuta attività d’indagine venga valutata la sussistenza di eventuali profili di penale rilevanza in ordine ai fatti quivi dedotti”.

Come noto prossimamente sarà avviato il depotenziamento del pannello scultoreo che si trova sulla facciata degli uffici finanziari di fronte al Tribunale di Bolzano, è prevista l’installazione sopra il manufatto di Hans Piffrader di un’insegna con la dicitura (redatta in tre lingue): “Nessuno ha il diritto di obbedire”, frase attribuita alla filosofa tedesca Hannah Arendt. Una gara d’appalto stabilirà chi si occuperà della realizzazione dell’opera. Venerdì scorso il vicesindaco Christoph Baur ha firmato la concessione edilizia relativa all’intervento secondo i detrattori “lesivo e pregiudizievole dell’opera d’arte nel suo complesso sotto il profilo della sua lettura, l’integrità, figurabilità e l’identità del bene storico artistico e delle sue parti”. “La Provincia ha competenza primaria in materia di beni culturali, ma ci sono i criteri generali nazionali a cui obbedire, e poi mi chiedo, perché se esiste una normativa urbanistica comunale in materia di Tutela degli insiemi il Comune non intende rispettarla?”, afferma il consigliere comunale di Bressanone che, per avvalorare la propria tesi circa l’inopportunità dell’intervento fa riferimento ad un’opera pittorica conservata nella cappella Bolognini del duomo di San Petronio, a Bologna. L’affresco quattrocentesco di Giovanni Da Modena ritrae il profeta Maometto seviziato da un demone.

“È come se i musulmani chiedessero di apporre la scritta ‘Maometto non deve stare all’inferno ma lo vogliamo in paradiso’ sopra quel dipinto”, osserva Bova che aggiunge: “In questo modo si andrebbe ad alterare il senso dell'opera”. E ancora: “Mussolini non fa più paura a nessuno, il problema, qui, non è iconografico e quindi relativo alla figura del Duce, ma dell’opera d’arte in sé che deve restare tale per lasciare ai cittadini la libertà di poterla guardare così come è stata concepita, se invece si dovesse procedere con i lavori ciò creerebbe un precedente pericoloso, la storicizzazione può avvenire solo collocando cartelli esplicativi ai piedi dell'opera”. Altra storia è il Monumento alla Vittoria, precisa Bova: in quel caso l’anello presente su una delle colonne del complesso architettonico non altera i simboli dell’opera mentre per quanto riguarda invece il rilievo di piazza Tribunale “c’è una precisa intromissione politica, si vuole modificare il significato di cui il rilievo si fa portatore pur senza intervenire direttamente sull’opera stessa”.

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Markus Lobis Mon, 10/24/2016 - 16:08

Vor Mussolini muss man wohl nicht unbedingt Angst haben, er wurde ja schon entsorgt. Man sollte sich aber eher vor denen Fürchten, die offen oder versteckt Bezug auf den Duce nehmen. Wir sollten nicht vergessen, dass die faschistoiden Schlägertypen von CasaPound in Bozen ihr Unwesen treiben.

UNA MATTINA, MI SON ...

Mon, 10/24/2016 - 16:08 Permalink
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Martin B. Mon, 10/24/2016 - 17:42

Versteckte Schwarzhemden im Normalo-Pelz scheinen sich zu sorgen ihre "Klientel" an CasaPound zu verlieren. Und vielen Dank auch, das eine Schädigung der Bolognini-Fresken durch andere Fanatiker in Kauf genommen wird. Wahrlich Pfui Teufel.

Mon, 10/24/2016 - 17:42 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Mon, 10/24/2016 - 19:11

No, il duce non fa paura a nessuno eccetto per chi chi lo segue per la fine che ha fatto in piazzale Loreto. Il duce FA SCHIFO, che è tutt'altra cosa. Deturpa l'immagine della citta, inquina la vista, tenerlo lì è come avere un sacchetto di vomito davanti al naso. È e rimane una schifosa schifezza di cui ogni cittadino per bene si vergogna.

Mon, 10/24/2016 - 19:11 Permalink