Politics | Giunta Bolzano

Anna Pitarelli: "C'è del marcio a Bolzano..."

La consigliera Svp si è sentita mobbizzata e non vuole un "compromesso marcio" che non porta ad un rinnovamento.

All'una e mezza arriva il comunicato di Anna Pittarelli. Se facessimo una tag cloud la parola più grossa sarebbe "rinnovamento", citata più volte nella lettera della consigliera comunale Svp.  

«Mercoledì sera, cioè ieri, il sindaco ha presentato al Consiglio comunale la sua squadra e il suo programma per governare per i prossimi cinque anni. Riconosco gli sforzi fatti, soprattutto da parte del sindaco e del suo vice, per interpretare l'esito delle elezioni comunali e formare una maggioranza, definire un programma e comporre una squadra. 

Il risultato di questo intento non è però nient'altro che un compromesso marcio (un po' quel "dico-non-dico", ndr). In molti punti cardine il programma è rimasto vago e la formazione della maggioranza era incentrata più sulle poltrone da distribuire e sulle pretese dei singoli che sui contenuti e sugli obiettivi da perseguire per il bene della città. Ne è prova tangibile la rivendicazione di un assessorato da parte di un consigliere eletto solo grazie all'attribuzione di un seggio residuo (Luciano Giovanelli, della Lista Duzzi, ndr). Evidentemente si è ceduto alle sue pressioni e il consigliere in questione è stato chiamato a fare parte della Giunta, nonostante un numero di voti insufficiente a legittimare questa decisione e un palese conflitto di interessi.

Nelle ultime settimane ho seguito le vicende in modo costruttivo, ma con crescente preoccupazione: le trattative si sono sempre più allontanate da un rinnovamento imprescindibile per Bolzano. Inoltre sono convinta che i cittadini non condividano la scelta di percorrere la strada imboccata. Molte persone me ne hanno parlato con apprensione. Io mi sono impegnata a favore del rinnovamento. Il programma presentato è il contrario del rinnovamento ed è per questo motivo che gli ho negato il mio voto favorevole. Questa decisione è stata dettata da una riflessione personale e dalla mia coscienza e non è stata concertata con nessuno. Neanche con il partito al quale vengo associata. 

I motivi di ciò sono semplici: In primis, le critiche che ho sollevato nel corso delle trattative per la formazione della nuova maggioranza hanno dato seguito a un attacco verbale alla mia persona che si potrebbe anche definire mobbing. E poi, concetto più importante, ho una responsabilità solo nei confronti dei miei elettori. È a loro che devo rendere conto. Inoltre il programma e singoli membri della squadra di governo proposti sono l'incarnazione dell'immobilismo e di un compromesso marcio. Bolzano merita di meglio, perché la città deve rinnovarsi. Il capoluogo deve essere governato da persone che non pensano solo ai loro interessi e alle cariche da ricoprire, ma che siano disposte a scrivere e realizzare un programma visionario all'insegna del rinnovamento».