Laives, è ballottaggio Seppi-Furlani
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Nell'aula del Consiglio comunale di Laives, una gag tra due sfidanti alla carica di primo cittadino inquadra l'andamento della notte elettorale più di molte altre immagini. “Devo scappare, che domani inizia un’altra campagna elettorale, quella per le europee” dice l’eurodeputato Gazzini uscendo dalla sala. “Pure per me ne inizia un'altra” risponde Giovanni Seppi della SVP. Tra due settimane sarà proprio il sindaco facente funzioni — già vicesindaco della Giunta Bianchi — ad affrontare al ballottaggio la candidata sindaca del centrodestra Claudia Furlani (Uniti per Laives, Fratelli d’Italia, Lega).
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Con 17 sezioni scrutinate, Furlani ottiene il 31,8% mentre Seppi totalizza il 29,9%. Niente da fare per la candidata del centrosinistra Sara Endrizzi (PD, Verdi, PSI, M5S), solamente terza con il 18,9%. Buon risultato per Emilio Corea (La Civica di Gennaccaro) al 7,9%, Bruno Ceschini (Team K) si ferma al 5,8% e infine il candidato di Forza Italia Matteo Gazzini è ultimo al 5,7%. Guardando alle liste, la SVP è il primo partito della città (30,3%), crolla al secondo posto Uniti per Laives con il 16,2%, Fratelli d'Italia è all'8,8%, il Partito Democratico all'8,5%, la Civica al 8,3%, Forza Italia e Team K entrambi al 6%. Fanalino di coda il 5,5% alla Lega e solo il 4,7% ai Verdi.
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La SVP sorride (e parla italiano)
Il candidato della SVP raddoppia rispetto a cinque anni fa, mentre la destra dimezza i consensi. Un travaso clamoroso, che appare sempre più eclatante nel corso della serata, e si spiega solamente con il voto dell'elettorato di lingua italiana per il candidato della Volkspartei. Il voto italiano al partito di raccolta, unito al record negativo di affluenza (52,4%, quasi 14 punti percentuali in meno rispetto al 2020), punisce soprattutto la coalizione di centrodestra e stravolgerà gli equilibri etnici della rappresentanza, sbilanciata rispetto alla reale consistenza dei gruppi linguistici nella città.
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È proprio Seppi ad aprire le porte del Municipio ai giornalisti, intorno alle 21. E i primi ad arrivare sono i suoi colleghi di Sammelpartei, sorridenti come non mai, che occupano da soli per ore i banchi del Consiglio comunale, indaffarati a raccogliere e sommare i dati provenienti dei seggi. Poco prima della mezzanotte, Seppi porta lo spumante in aula per il brindisi, “è solo la prima parte”, ricorda con espressione raggiante. "È un segno di grande fiducia ed è una grande responsabilità, andare al ballottaggio. L'astensionismo invece è un dato triste, sebbene non andiamo sotto il 50% di partecipazione alle urne" aggiunge poi davanti alle telecamere di Tv33, Rttr e AltoAdigeTv.
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La destra teme la sconfitta
Se nel Rathaus si brinda, al lounge bar Sopé dove è riunito lo stato maggiore del centrodestra i volti sono più tirati. "Ricordiamoci che la SVP afferma per statuto di tutelare solo i tedeschi e i ladini" già fa notare Furlani, con al suo fianco Christian Bianchi, sindaco sino allo scorso autunno. Dalle parti di Uniti e Fratelli d'Italia si teme che il fenomeno del voto italiano a Seppi si ripeta tra due settimane. Ed è con questi presupposti che si apre la complicata partita del ballottaggio. L'elettorato italiano si ricompatterà su Furlani, oppure convergerà sulla SVP chiunque non l'abbia scelta al primo turno?
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Sulla carta PD e centrosinistra hanno i numeri per appoggiare Seppi anche in Consiglio comunale (magari assieme alla Civica), sebbene sia improbabile possa cambiare la maggioranza di governo SVP-destra che già regge la Giunta provinciale a Bolzano. Nel centrodestra c'è però l'incognita Lega: basti pensare che a stringere la mano a Seppi si è presentato il capolista Giuliano Vettorato, presenza che fa pensare quantomeno a un avvicinamento tra Carroccio e Stella Alpina. Perché la sfida non si limita a Laives e qualsiasi accordo per il secondo turno sarà già in ottica comunali 2025 a Bolzano.
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