Bolzano: l'inceneritore verrà riacceso?
Le condizioni poste dalla provincia per dare il via alla riaccensione dell'inceneritore di Bolzano sono quasi incredibili nel senso che riguardano aspetti che, anche per il senso comune, dovrebbero essere logici e scontati fin dall'inizio.
1) L'inceneritore deve poter funzionare anche se manca la corrente (e se la corrente manca è davvero assurdo visto che si tratta di un termovalorizzatore, cioè di un impianto che bruciando rifiuti per l'appunto produce energia).
2) Nell'inceneritore non devono essere gettati rifiuti non adeguati (l'ultimo incidente è stato causato dal fatto che i rifiuti erano 'troppo bagnati', possibile che non se ne siano accorti i tecnici e gli operatori?).
3) Il software che gestisce la speciale griglia che interviene quando vengono introdotti nell'impianto rifiuti in condizioni particolari (ad es. appunto bagnati) deve essere implementato (ma no?) e l'implementazione va operata con la presenza della ditta che fornisce il software (n.d.r. la ditta germanica Martin).
Questa è la situazione. Una prospettiva che indubbiamente non può che suscitare nell'opionione pubblica una certa apprensione.
Meno male che, almeno, in questi giorni è stata predisposta - riferisce oggi l'edizione in edicola del quotidiano Alto Adige - la più volte richiesta centralina per monitorare l'inquinamento nel rione Casanova, la zona della città di Bolzano più vicina all'impianto.
Pare che a partire da lunedì 3 marzo sul sito dell'Agenzia Provinciale per l'Ambiente saranno disponibili i dati in tempo reale registrati dalla centralina posta in via Rasmo.
Saranno dati in grado di tranquillizzare i cittadini?