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Il Trentino non sarà un biodistretto

68.081 i votanti ma insufficienti per raggiungere il quorum richiesto per la validazione del referendum di questa domenica. I promotori: “Evidenti segni di boicottaggio”.
Pesticidi
Foto: NaturalNews.com

La battaglia in Trentino per giungere al referendum per l’istituzione di un biodistretto provinciale è stata lunga e tortuosa, colma di rinvii, ostacoli e ricorsi, ma altrettanta determinazione nel portarla avanti fino in fondo. Il comitato promotore e le migliaia di persone che oramai da anni lo hanno sostenuto sognando un territorio finalmente libero dai pesticidi non nascondono pertanto il proprio rammarico per il mancato raggiungimento del quorum del 40%, necessario per la validazione del risultato alle urne.

“Volete che, al fine di tutelare la salute, l’ambiente e la biodiversità, la Provincia Autonoma di Trento disciplini l’istituzione su tutto il territorio agricolo provinciale di un distretto biologico, adottando iniziative legislative e provvedimenti amministrativi – nel rispetto delle competenze nazionali ed europee – finalizzati a promuovere la coltivazione, l’allevamento, la trasformazione, la preparazione alimentare e agroindustriale dei prodotti agricoli prevalentemente con i metodi biologici, ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 228/2001, e compatibilmente con i distretti biologici esistenti?”

Questo il quesito a cui hanno risposto ieri, domenica 27 settembre, 68.081 cittadini e cittadine residenti nella Provincia Autonoma di Trento, pari al 15,58% degli aventi diritto su un totale di 437.113 persone e dunque un risultato insufficiente a validare il risultato del referendum propositivo.

Le polemiche vengono mosse le rimandiamo tutte ai mittenti: il nostro referendum poteva essere accorpato ancora alle Comunali del 2020 e abbiamo dovuto ricorrere al TAR per non farlo affossare ancora di più. I segnali di un boicottaggio c'erano e sono evidenti.


“68.081 voti. Vi ringraziamo uno ad uno, anche a chi ha fatto scheda bianca e a chi ha espresso dissenso, perché hanno dimostrato senso civico e volontà di partecipazione - scrive il comitato Biodistretto Trentino -. Come comitato di cittadini rimane il senso di smarrimento per il ruolo giocato da questa giunta provinciale: non è uscita una sola comunicazione per indicare la chiamata alle urne, su come si debba votare o chi materialmente possa farlo. Non diciamo un libretto illustrativo (come nella civilissima Svizzera), nulla di particolarmente elaborato. Solo banali richiami al voto e qualche istruzione. Le polemiche vengono mosse le rimandiamo tutte ai mittenti: il nostro referendum poteva essere accorpato ancora alle Comunali del 2020 e abbiamo dovuto ricorrere al TAR per non farlo affossare ancora di più. I segnali di un boicottaggio c'erano e sono evidenti. 68.081 sono le persone hanno partecipato. Ci piace pensare che queste persone ci abbiano ascoltato e abbiano colto che stiamo portando idee innovative al nostro modo di "produrre" e di "consumare" il territorio. Persone che, anche se in disaccordo, hanno comunque voluto partecipare e dare un segnale della loro presenza. Per loro, per la salute collettiva e per il nostro ambiente continueremo ad attivarci e a farci sentire”.