Fuocoammare
Gianfranco Rosi è sicuramente il massimo esponente del documentario cinematografico contemporaneo italiano.
Dopo il capolavoro che è stato Sacro Gra, premiato con il leone d'oro, con Fuocoammare, premiato con l'orso d'oro a Berlino, è riuscito a superare se stesso.
Il documentario affronta tema degli incredibili flussi migratori di questi ultimi anni e che sta mettendo in crisi (è il caso di dirlo...!) il vecchio continente. Come per altri lavori di Rosi, definire Fuocoammare un documentario potrebbe essere riduttivo e non rendere a pieno il suo maturo stile narrativo.
Rosi racconta da vicino la quotidianità dell'isola, dei suoi abitanti e della radio locale che scandisce il tempo e rinsalda la memoria collettiva e parallelamente, ma tenendo sempre i due universi separati, il freddo inferno dei migranti.
Unico anello di congiunzione fra i due mondi, il medico dell'isola che visita e cura gli abitanti e come volontario si occupa dei migranti sopravvissuti e dei numerosi morti da censire e seppellire.
Il film è politico senza volerlo essere;
è politico se confrontato con le dichiarazioni che ci arrivano da paesi sulla carta più evoluti, come l'Olanda, la Germania e i paesi scandinavi;
è politico se confrontato con i proclami nazisti dei cosiddetti paesi emergenti, come l'Ungheria e la Macedonia;
è politico perchè è umano, al di la del livello miserabile che ha raggiunto in generale la politica internazionale ed in particolare quella europea.
Ottimo lavoro, per un giorno essere italiani non è faticoso!
Grazie per la rubrica
Grazie per la rubrica cinematografica, mi piace molto.
In reply to Grazie per la rubrica by Alfonse Zanardi
E' un piacere poter scrivere
E' un piacere poter scrivere di cinema su Salto.bz e spero che film d'impegno come Fuocoammare possano stimolare un dibattito fra i lettori.
A presto e grazie
Andrea