Colpo di coda di Durnwalder: via libera all'asfalto sull'Antersasc
"La strada si farà, ma non potrà superare i 2,5 metri di larghezza e non dovrà essere accessibile a tutti, ma solamente al proprietario della malga". E' questa la rassicurazione fornita dalla giunta provinciale nell'annunciare l'ultima battaglia vinta dal presidente Durnwalder (ma non è detta l'ultima parola) a pochi giorni dal termine del suo ultimo mandato.
Per Durnwalder il futuro stesso della malga è legato al fatto che il proprietario sia "in grado di coltivare i terreni con mezzi e risorse adeguate", perché - testuali parole "è meglio una nuova strada realizzata nel rispetto dell'ambiente che una malga abbandonata".
Ma dove stanno i confini tra l'interesse pubblico e quello privato?
Naturalmente la risposta non è univoca ed è proprio su questo tema che in passato non è mancata una vivace discussione, scandita da sentenze del TAR, sollecitate da WWF e Dachverband.
Sulla decisione presa dalla giunta provinciale sono subito intervenuti i Verdi, ricordando ancora una volta che la zona interessata dai lavori è Patrimonio Unesco.
Per gli ambientalisti il progetto "è molto simile a quello originale fermato dal Tar e che era stato giudicato negativamente dagli uffici competenti come anche dalla seconda Commissione provinciale di tutela del paesaggio".
I Verdi altoatesini ricordano che il Comitato Unesco "ha già indicato come punto particolarmente problematico l’eccessiva presenza di strade nella zona di competenza della provincia di Bolzano" e che di fatto il caso Antersasc "è diventato un simbolo per la difesa delle Dolomiti come patrimonio dell'umanità e per la lotta contro un'eccessiva infrastrutturazione delle montagne.