Asl, arrivano le multe
Per ridurre i lunghi tempi di attesa nelle strutture ospedaliere l’Azienda sanitaria è pronta a usare “le maniere forti”. Dal primo gennaio 2019 entra infatti in vigore la delibera della giunta provinciale che prevede una sanzione amministrativa in caso di mancata disdetta di visite specialistiche o prestazioni diagnostico-strumentali prenotate ma non usufruite. 35 euro più spese postali (11 euro) per chi non annulla almeno due giorni prima la visita prenotata (vale anche per i pazienti con esenzione ticket nonché per le prestazioni erogate da strutture private convenzionate, come la clinica Bonvicini, Villa S. Anna, Villa Melitta, Martinsbrunn). I numeri del resto parlano chiaro: sono dalle 150 alle 300mila all’anno le visite prenotate che vengono disattese (dal 5% al 15%). “Il nostro sistema sanitario sicuramente è orientato al massimo alla tutela e sicurezza del paziente, però dobbiamo anche attenerci tutti alle regole, perché possa funzionare e garantire il fabbisogno assistenziale in tempo utile”, commenta il direttore generale Florian Zerzer.
Chi paga e chi no
Sono oggetto di sanzione gli appuntamenti relativi, alle prestazioni di primo accesso (prime visite specialistiche e prestazioni diagnostico-strumentali di primo accesso); alle prestazioni di accesso successivo (visite di controllo, prestazioni diagnostico-strumentali di accesso successivo, follow-up); alle prestazioni di primo accesso nell’ambito di un ciclo di prestazioni (come le prestazioni di riabilitazione); alle vaccinazioni raccomandate, prenotate dall’utente.
Nessuna multa invece per gli appuntamenti relativi alle seguenti prestazioni: vaccinazioni obbligatorie, prestazioni previste dai programmi di screening, prestazioni ambulatoriali erogate nei servizi psichiatrici ospedalieri e territoriali, neuropsichiatria infantile e dell’età adolescenziale (NPIA), prestazioni ambulatoriali riferite a pazienti in carico per terapie chemio- e radioterapiche, prestazioni ambulatoriali erogate nei servizi territoriali con presa in carico del paziente: servizi per le dipendenze (SERD), servizi psicologici, centri di salute mentale, servizio pneumologico territoriale, servizi di cure palliative; prestazioni afferenti le malattie infettive erogate negli ambulatori ospedalieri e territoriali, prestazioni erogate al domicilio o in modalità telemedicina, prestazioni prenotate in regime di libera professione intramoenia.
Promemoria
Per facilitare la programmazione della propria agenda personale per le visite a partire da gennaio 2019 verrà introdotto un “richiamo”, ovvero una chiamata automatica che ricorda l’appuntamento una settimana prima, che può essere confermato o annullato digitando sul telefono il numero che sarà indicato. In alcuni casi (di impedimento personale), che sono definiti tassativamente, è possibile richiedere l’annullamento della sanzione amministrativa per mancata disdetta, seguendo la procedura di ricorso prevista dal regolamento aziendale.
Nel frattempo, è possibile prenotare, spostare o addirittura cancellare prestazioni da un totale di 10 branche specialistiche. “Tramite il sito web possono essere prenotate prestazioni di oculistica, dermatologia, otorinolaringoiatria, chirurgia generale, visite fisiatriche e colonscopie. Le prestazioni neurologiche e della radiologia e convenzionale saranno presto aggiunti fra breve”, spiega Luca Armanaschi, direttore della Ripartizione aziendale Assistenza ospedaliera. Al fine di offrire ai cittadini una migliore supervisione sui tempi di attesa, anche su livello aziendale, sono state ampliate le informazioni pubblicate nella sezione “Tempi di prenotazione” del sito web aziendale. Attualmente sono disponibili i dati riguardanti 22 visite specialistiche e 27 esami diagnostico-strumentali. Sul sito peraltro si rivela a colpo d’occhio dove i tempi di prenotazione sono i più brevi. Buone nuove infine per il CUP unico aziendale: ci saranno nuove assunzioni e le centrali telefoniche verranno unificate e integrate, con l’obbiettivo di mettere a disposizione alla cittadinanza un numero telefonico unico provinciale al posto dei sei attualmente esistenti.