Economy | Autobrennero
Idrogeno green, 4 nuovi impianti
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Arriverà dal Centro H2 di Bolzano sud l’idrogeno green da distribuire nei nuovi quattro impianti progettati da Autostrada del Brennero. Per realizzare i nuovi centri di produzione che la Società ha in programma è infatti necessario che questo straordinario vettore energetico si imponga sul mercato. Ma nell’attesa la Società non ha voluto rimanere ferma, determinata a fare la sua parte per l’affermazione dei nuovi vettori energetici sostenibili, siano l’elettrico oppure l’idrogeno. Una volontà che si traduce nel dotare l’arteria di una capillare rete di rifornimento. Di qui la decisione di realizzare i nuovi impianti di distribuzione a Sadobre, nei pressi delle aree di servizio Paganella Est ed Ovest e Verona. Per la Società, che nel 2014 ha contribuito ad aprire il primo centro di idrogeno green d’Italia appunto a Bolzano Sud, quella dell’idrogeno non è del resto una semplice prospettiva, ma una concreta realtà. La Società ha infatti cominciato a investire in questa direzione già all’inizio del nuovo millennio, quando per molti altri l’idrogeno era ancora la visione descritta da Jules Verne nel romanzo “L’isola misteriosa”. Soltanto negli ultimi anni, con la crescente consapevolezza del potere inquinante dei combustibili fossili su cui si basa il motore endotermico oltre che del loro progressivo esaurimento, le istituzioni hanno cercato di imprimere un’accelerazione ai vettori energetici alternativi. È così che, per citare soltanto le iniziative più recenti, il Pnrr ha deciso di spingere sull’idrogeno e che il Parlamento europeo ha ingaggiato una battaglia per eliminare o almeno ridurre le immatricolazione dei motori tradizionali dal 2035.
Un’accelerazione cui Autostrada del Brennero era assolutamente preparata e, forte del proprio background in materia, ha potuto partecipare e aggiudicarsi i bandi per la selezione, nell’ambito del Pnrr, di proposte progettuali per la realizzazione di stazioni di rifornimento a base di idrogeno prodotto da energia rinnovabile: le quattro istanze presentate da Autobrennero sono state infatti tutte accolte con il riconoscimento del massimo dell’ammontare ottenibile, ossia 3,75 milioni a impianto, pari quindi a 15 milioni su un investimento complessivo di 64,2 milioni. I quattro impianti di distribuzione si ergeranno presso l’Autoporto di Sadobre (Vipiteno), le aree di servizio Paganella Est ed Ovest e il CSA (Centro per la Sicurezza autostradale) di Verona; i distributori verranno inizialmente tutti riforniti con l’idrogeno prodotto nel Centro di Bolzano Sud, in attesa che vengano costruiti gli altri 4 centri di produzione al Brennero, a Rovereto a Verona e a Campogalliano come previsto dalla proposta di finanza di progetto di cui il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha approvato la fattibilità. L’idea è infatti quella di procedere con uno sviluppo modulare e graduale degli impianti, da implementare in funzione dell’incremento della domanda di veicoli alimentati da questo vettore.
Ciascun impianto prevedrà la distribuzione di idrogeno in forma compressa a mezzi leggeri (700 bar) e pesanti (350 bar). Tutti gli impianti saranno caratterizzati da un’area dedicata allo scarico dell’idrogeno dal carro bombolaio, da locali per la compressione del gas, da sistemi di accumulo (serbatoi di stoccaggio), dagli erogatori a 700 bar (mezzi leggeri) o a 350 bar (mezzi pesanti) con appositi sistemi di raffreddamento. La struttura e tutte le sue parti (tubazioni, raccordi, valvole, bulloni e guarnizioni) verranno realizzati con materiali adatti alle temperature, pressioni e caratteristiche del fluido di funzionamento del sistema, l’idrogeno appunto, e si conformeranno alla direttive PED (attrezzature in pressione). La procedura di rifornimento, di uno o più veicoli in contemporanea consisterà nel far traboccare l’idrogeno compresso dagli stoccaggi fissi dell’impianto agli stoccaggi del mezzo, generando a fine rifornimento un aumento di pressione tramite i compressori che consentiranno il riempimento completo del serbatoio del veicolo: ovviamente per rendere possibile un rifornimento rapido senza superare i limiti di temperatura l’idrogeno dovrà essere preventivamente raffreddato. Il Centro che verrà realizzato a Verona sorgerà in prossimità della stazione autostradale di Verona Nord, lungo una via privata di accesso al CSA. Il suo progetto, oltre ai fondi Pnrr, si è aggiudicato anche un contributo di 1,35 milioni di fondi sul programma Life.
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