Culture | Salto Afternoon

Classic, colours, vox humana...

​Conversazione con Andreas Cappello, direttore artistico del “südtirol festival merano . meran”, ex Settimane musicali meranesi, per scoprire il nuovo programma.
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Foto: Merano Festival

L’ultima settimana di agosto e le prime tre di settembre sono segnate in tanti calendari di abitanti e ospiti della città di Merano: è il periodo in cui si svolge da 34 anni ormai il festival di musica diretto da Andreas Cappello, e che dall'anno scorso ha assunto il semplice nome di „südtirol festival merano . meran“. La sua caratteristica è di portare orchestre, direttori d'orchestra, musicisti e gruppi musicali di prim'ordine nella cittadina sulle rive del Passirio e di riempire le sale, quasi sempre fino all'ultimo posto. Qual è il segreto? La ricetta è semplice, pare, creare una scaletta, organizzare concerti e luoghi e poi... aspettare che il pubblico arrivi. E qui si nota che una buona offerta culturale ha sempre una buona risposta, dove nel nostro caso la risposta va anche oltre. In che modo? Cappello è un amante della musica, lo si percepisce parlandone con lui, di come gli si illumina il volto, appena inizia a parlare dei suoi beniamini, ma è anche un'anima curiosa, ascolta più e più volte un disco, più e più volte un brano ma anche interpretato da diversi musicisti o orchestre o direttori d'orchestra. Per notarne l’interpretazione. Lui stesso è pianista e insegna con dedizione in una scuola. Il suo ufficio è piccolo, privo di segretarie, nella stagione del festival si avvale di un ufficio stampa e di personale per la vendita dei biglietti. Tutto qui. Eppure, è un festival di portata internazionale, ben noto nell'ambiente della musica classica e non solo, a livello mondiale. L'abbiamo incontrato per sapere qualcosa in più sulla prossima edizione che si terrà dal 19 agosto al 20 settembre.

 


Salto.bz: Quali sono le novità, se ci sono?

Andreas Cappello: Innanzitutto si aggiunge la nuova sezione Mystica con tre concerti in altrettante chiese: nel duomo di Marlengo, dove si trova un organo speciale per musica del periodo romantico suonerà l’organista Peter Kofler, tra i brani una composizione di Liszt che scrisse Le campane di Marlengo per rendere omaggio a questa chiesa nel lontano Ottocento; nel duomo di Parcines ci sarà Daniel Hope al violino in coppia con Jacques Aummon al pianoforte per suonare musiche di Einaudi, Chick Corea e Arvo Pärt; nel duomo di San Leonardo in Passirio una interazione inedita tra note suonate al piano e al sax con un coro di canti sacri (Markus Berger, Jan von Klewitz & Vocal Ensemble „Alla Breve“). La seconda novità è legata a una nuova sala che entra nella rosa dei luoghi del festival quest’anno ampliata a 9 comuni e che è la Kunsthalle West di Lana, la cui acustica particolare ci ha convinti a tenervi il concerto-happening denominato Sleep and Dream (8 settembre) in cui un numero limitato di persone accomodate in sedie a sdraio ivi portate appositamente potranno ascoltare i brani composti dal contemporaneo Max Richter in omaggio alle quattro fasi del sonno. Chi non vorrà chiudere gli occhi, potrà guardare le immagini concepite in video dall'artista meranese Ulrich Egger proiettate sulle quattro pareti della sala, nuda, e sognare. Il punto è stimolare il pubblico a dare spazio all'ascolto, lasciando che la musica se la prenda tutto, quello spazio, fuori e dentro di sè.

 

Dai manifesti che già si vedono in giro per strade e piazze ci sorride il bel volto di Sir Simon Rattle… Come sei riuscito a portare una simil leggenda tra i direttori d'orchestra nel mondo a Merano?

Fu il suo manager a contattarmi per propormi le due date in cui avranno luogo i concerti da lui diretti, il 24 e 25 agosto 2019. Dirigerà la London Symphony Orchestra che era già stata molte volte ospite da noi, la prima risale al 1994 con Michael Tilson Thomas in un altro doppio concerto leggendario. L'orchestra ci conosce, conosce Merano, il festival e l'organizzazione e furono proprio gli stessi orchestrali a fare questa raccomandazione al loro attuale direttore! Per noi è un fantastico concerto di apertura con brani di Haydn, Benjamin Britten e Brahms, ma non solo, poiché la seconda data da loro proposta crea l'unica doppia data che Sir Simon farà quest'anno in Europa, e il caso vuole che sia anche il nostro 500esimo concerto sin dalla nascita del festival! Certo, prima di dire sì a un tale calibro, mi sono messo alla ricerca di nuovi finanziatori e dati i tempi lunghi (avevo oltre un anno di tempo) ero ottimista. I nostri sponsor abituali e persino il presidente della provincia Arno Kompatscher di persona hanno riconosciuto l'importanza di questo evento unico che avrebbe portato persino la stampa internazionale a Merano. Il costo per entrambi i concerti si aggira attorno a 300mila euro che si suddividono sulle spalle di tanti, per cui risulta sostenibile. Abbiamo aumentato di poco i prezzi dei concerti, passando da 90 a 120 euro per le date nel Kursaal, così possiamo contare su un maggior incasso, accanto a nuovi sponsor, tra cui Jenny Bruckner dall'Australia che sostiene la seconda serata, in cui si alternano le emozioni tra le festose danze slave di Dvorak e le tetre bellezze dei paesaggi ampi descritti musicalmente da Rachmaninoff. Inoltre sono tornati la Durst, la Rolex e per la prima volta Aspiag/Despar, segno che la buona musica attrae i grandi sponsor privati.

Nomi che tornano, hai detto, lo sono il già citato violinista Daniel Hope e Kristjan Järvi, musicista direttore d'orchestra che l’anno scorso ha entusiasmato il pubblico con il suo „standing concert“ della sua Baltic Sea Philharmonic.

Daniel Hope è un altro fan del festival, con lui ci saranno ben tre date, due lo vedono impegnato nel Kursaal come direttore d'orchestra e violinista con l'Orchestra da camera di Zurigo, la prima „In volo con Mozart“ e la seconda per „Un balzo nel tempo“ con musiche barocche da Bach a Händel per combinarle poi con note di Gershwin e Bernstein, mentre la terza è il concerto in chiesa già menzionato.
Per quanto riguarda Järvi, anche quest'anno guiderà la sua Baltic Sea Philharmonic nel nostro concerto di chiusura il 20 settembre. L'anno scorso fece furore con le sue roboanti composizioni e reinterpretazioni soprattutto nella seconda parte del concerto con tutti i musicisti in piedi a suonare a memoria. Quest'anno l'intero concerto sarà suonato a memoria e in piedi, e tra i brani ce n’è uno di Philip Glass composto nel 2017 per la pianista Simone Dinnerstein che lei stessa suonerà per il pubblico a Merano, nonché alcune delle elaborazioni tipiche di Kristjan Järvi in cui riscrive grandi concerti, dove un titolo vale tutti esprimendone bene lo spirito ironico e profondamente rispettoso che attua: Too Hot to Handel. Il titolo di questo concerto è Divina Geometria.

Chi suonerà per il Night Concert nel Kursaal?

Ci sarà Richard Galliano & Quintetto all’insegna del tango, con musiche di Piazzolla ma anche di Sollima, Vivaldi e dello stesso Galliano, mentre per il Jazz – sempre nella sezione colours of music – siamo riusciti a ospitare le quattro musiciste riunite sotto il nome di Salut Salon per proporre con la giusta dose di ironia melodie d’amore, dal tango al folk, passando per colonne sonore di film. Il pubblico sarà seduto ai tavoli e potrà degustare un bicchiere del vino vincitore del Trofeo Schiava 2019 come se fosse una enorme music hall. Da non perdere il terzo appuntamento di questa sezione, il Michael Wollny Trio di cui si è scritto che sa trasformare ogni musica in emozioni da mozzafiato!
Un pianista ormai star nell’arena del jazz europeo. Infine un paio di nomi locali che hanno preso il volo per carriere internazionali: il cantante ladino Andrè Schuen e il Trio Alba che vanta un violoncellista bolzanino nelle mattinate al Pavillon des Fleurs.

 

Un programma molto esteso, per tipologia e luoghi, non si rischia di perdervisi?

É ben strutturato (esclama sorridendo, ndr) e lo evidenzia bene la grafica scelta per il depliant: ci sono 29 appuntamenti suddivisi in sezioni, dove ognuna è contrassegnata da un colore e occupa una anta, con (inoltre) un proprio abbonamento. Alcune sezioni si caratterizzano per luoghi: mystica nelle chiese, young artists portrait nei castelli dei dintorni di Merano, vox humana fa i suoi concerti per sole voci nei saloni delle feste dei castelli tra Lana, Tirolo e Scena, classic ha la sua sede storica nel Kursaal, i concerti colours of music nel Teatro Puccini...
Il pre.festival - che da tre anni ormai apre i concerti veri e propri con documentari musicali che si vedono gratuitamente in Piazza Terme - presenta alcuni dei musicisti che poi si ritrovano in carne e ossa sul palco. Infatti, uno permette di vedere e ascoltare un concerto dei Berliner Philharmoniker diretto da Sir Simon Rattle, un altro introduce l'arte del condurre di Yuri Temirkanov che verrà a Merano assieme all‘Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo il 19 settembre. Quest'anno ci sarà anche un film documentario che narra la vita del violinista Daniel Hope, Der Klang des Lebens.