Il Polo museale appeso ad un filo
Il primo progetto risale a più di 10 anni orsono, quando il Comune di Bolzano bandì un concorso per il risanamento del Museo Civico. In quel progetto, presentato dai due giovani architetti di Brunico (Hitthaler e Schwienbacher), prevedeva di spostare il Museo Archeologico nell’attuale edificio del Museo Civico. Con l’annessa realizzazione nel cortile interno di una torre che avrebbe potuto ospitare esposizioni temporanee. All’epoca si era parlato di una spesa prevista di circa 14 milioni di euro, ma il progetto venne bocciato dal Comune perché la città avrebbe ‘perso’ in questo modo il ‘suo’ museo.
Veniamo all’oggi: il nuovo progetto prevede di ospitare il Museo Archeologico nel palazzo ex INA che oggi ospita nei piani superiori la Biblioteca Civica Battisti, mentre il piano terra da anni presenta una triste successione di negozi chiusi. L’edificio ristrutturato potrebbe quindi disporre (come già previsto nel progetto del 2003) degli spazi relativi al cortile interno oggi inutilizzato, ai quali potrebbero aggiungersi ulteriori vani ricavati nell’attuale edificio della Cassa di Risparmio che si trova all’incrocio con via Leonardo da Vinci. Il tutto poi sarebbe naturalmente connesso con il Museo Civico, la ristrutturazione del quale verrebbe finalmente portata a compimento in modo definitivo.
La realizzazione del progetto del polo museale è però legata ad alcune variabili non da poco.
La prima premessa è che della spesa di ristrutturazione si faccia carico la Provincia nella misura dell’80%.
La seconda è che l’imprenditore bolzanino Pietro Tosolini si renda disponibile a cedere l’ex INA ad un prezzo compatibile con le attuali capacità di investimento della Provincia. Cosa tutt’altro che scontata, visti i precedenti in diverse zone della città come piazza Adriano, edifico a fianco al TIS e così via.
La questione verrà discussa intorno alla metà di settembre nell’ambito di un incontro che vedrà di fronte il presidente della provincia Kompatscher e lo stesso Pietro Tosolini.La discussione si baserà sul nuovo progetto che, come ci hanno confermato in comune a Bolzano, di per sé è uno studio di fattibilità realizzato dalla Provincia stessa. Ma dove sta questo studio?
Per rispondere a questa domanda ci siamo messi in moto ed abbiamo iniziato uno dei classici ‘balletti’ che fanno rimbalzare tra un ufficio e l’altro.
Dello studio naturalmente non abbiamo traccia all’assessorato alla cultura in lingua tedesca, anche perché la competenza specifica sui musei non è di Philipp Achammer ma di Florian Mussner. Però neppure alla ripartizione musei ci sono tracce del progetto, trovandosi questo ancora “a piani alti della politica”, come ci hanno comunicato negli uffici guidati dalla dottoressa Karin Dalla Torre in via Pascoli a Bolzano. Ma i piani alti non sono neppure quelli dell’assessore Florian Mussner che, per quanto riguarda i musei, si occupa dei contenuti e non delle strutture (anche se è competente anche per i lavori pubblici).
E allora? E’ presto detto: il gioco al rimpallo è finito negli uffici che fanno capo al vicepresidente della giunta provinciale e assessore al patrimonio Christian Tommasini. Nello specifico alla Ripartizione 11 dedicata ad Edilizia e Servizio Tecnico.
Ed è nell’ufficio del direttore di Ripartizione Reggente Andrea Sega che abbiamo finalmente trovato il fantomatico studio di fattibilità sul polo museale. Restando a dire il vero ed in realtà parzialmente ‘delusi’.
Su richiesta della Politica gli uffici provinciali in sostanza hanno stilato 3 ipotesi in relazione al necessario spostamento del Museo Archeologico che con la sua mummia del Similaun da anni si trova ad occupare gli spazi angusti dell’ex Banca d’Italia in via Museo. A confermarcelo è lo stesso Andrea Sega, precisando che lo studio di fattibilità in realtà ha caratteristiche ‘concettuali’ ed è dunque un documento privo di immagini, rendering, disegni tecnici e così via. Rispondendo quindi ad un unico quesito di fondo e cioè quale sia la migliore soluzione da adottare per dare spazio alla nuova volumetria necessaria per il museo di Ötzi. E partendo dal progetto di risanamento del Museo Civico a cui facevamo riferimento all’inizio, l’unico progetto di fatto finora realizzato.
“Abbiamo preso gli spazi del Museo Archeologico ed abbiamo visto se ci stanno dall’altra parte della strada”
La prima ipotesi come detto 1) prevedeva di spostare il Museo Archeologico negli spazi del Museo Civico, ma quest’ipotesi da tempo è stata bocciata dal Comune di Bolzano. La terza 3) prevedeva di lasciare il tutto com’è ampliando Civico e Archeologico solo sotto il piano stradale effettuando un collegamento tra le due strutture. La seconda 2) infine è quella prescelta e in merito alla quale si giocherà per così dire la ‘partita finale’, cercando di spostare Ötzi ‘a casa di Tosolini’.
E Tosolini che dice? Nulla.
O, meglio, come ci ha confermato la sua segreteria, “il commendatore non rilascerà dichiarazioni prima che sia effettivamente avvenuto l’incontro previsto con il presidente Kompatscher”.
Secondo quanto affermato nei giorni scorsi dal quotidiano Alto Adige l’incontro dovrebbe avvenire il 15 settembre, per la segreteria di Tosolini invece intorno al 20. Ma è indubbio il fatto che oggi siano in molti a trattenere il respiro, sia in Comune che in Provincia.
Per una cronologia della lunga e incompiuta storia della ristrutturazione del Museo Civico è possibile leggere un contributo che l’ex assessora alla cultura del Comune di Bolzano Patrizia Trincanato scrisse di suo pugno a suo tempo su Salto.
Sandro Repetto, successore di Trincanato nell’attuale giunta Caramaschi dal canto suo attende, confermando che “ormai tutto è nelle mani della Provincia e di Tosolini”. Aggiungendosi dunque anche lui alla lista di coloro che trattengono il respiro.
Noi con loro?
"Noi con loro?" Io
"Noi con loro?" Io strasicuramente ma già mi immagino le critiche di chi dice che il costo è eccessivo, che non va bene, che qua e che la! E poi però magari va a Muse o al Mart e lì tutto va bene!
E' da anni che, oltre a una biblioteca decente, Bolzano Bozen meriti un gruppo museale che si rispetti. Quindi ben venga la proposta a Tosolini, proposta che a mio avviso dovrebbe collegare tutti gli edifici, rivalutando anche quello civico.
Comunque rimane il problema vero di una città in mano a pochi facoltosi che fanno il bello e cattivo tempo. Se si potesse applicare un ICI molto (ma molto) pesante per abitazioni e locali sfitti sarebbe cosa buona e giusta!