Remigrazione? “È un eufemismo”
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Quali sono le idee dietro al concetto di remigrazione? "In pratica si tratta di deportazioni mascherate". A parlare è Thomas Kobler, pedagogo sociale e responsabile della programmazione all’Ost-West-Club di Merano, esperto dei movimenti di estrema destra e dell'uso che fanno di simboli e linguaggio. "Il termine remigrazione - continua il pedagogo - nasce come termine sociologico negli anni ’70 quando indicava semplicemente persone che, emigrate per migliori opportunità di lavoro, facevano ritorno al loro paese d’origine. Oggi però l’estrema destra lo usa in modo diverso. A Potsdam nel 2023 c’è stato un incontro segreto con esponenti del partito di estrema destra tedesco AfD, della CDU, imprenditori e l’identitario austriaco Martin Sellner. La redazione investigativa di Correctiv ha poi scoperto che in quell'occasione si è parlato di un piano per espellere milioni di persone dall’Europa, anche chi è nato in Germania o ha la cittadinanza tedesca. Sellner propone addirittura zone speciali in Africa per chi non ha origini considerate chiare".
Da allora – grazie alla ricerca di Correctiv – è chiaro che il concetto propone un approccio per deportare milioni di persone dalla Germania, dall’Italia, dalla Francia ecc. - anche persone con la cittadinanza di questi paesi ma, secondo la visione di Sellner, non abbastanza 'assimilati'.
Intervistato da SALTO lo scorso settembre, il giornalista di Correctiv Marcus Bensmann disse che "i tribunali tedeschi hanno nel frattempo stabilito che le idee di remigrazione, non appena riguardano cittadini dello Stato, sono incostituzionali" e che un partecipante all’evento di Ptsdam "ha confermato pubblicamente e sotto giuramento che Martin Sellner presentò durante l’incontro un masterplan per la “remigrazione” anche per i cittadini non assimilati”.
"Per ora la Costituzione ci protegge da questo pericolo, ma sappiamo che anche le costituzioni possono essere cambiate"
"Queste idee ricordano pericolosamente il fascismo. Eppure tornano nel dibattito politico e potrebbero diventare realtà se partiti come l’AfD arrivassero al governo. La chiamano “remigrazione”, ma è un eufemismo: significa cacciare persone contro la loro volontà. Per ora la Costituzione ci protegge da questo pericolo, ma sappiamo che anche le costituzioni possono essere cambiate", conclude Kobler. Tra i partiti della destra tedesca sudtirolese i consiglieri provinciali JW Anderlan (che ha invitato Sellner diverse volte in Sudtirolo) e della Südtiroler Freiheit Svenn Knoll propagandano questo termine. -
Sui giornali locali si è parlato di questo termine dopo che a Bolzano, la scorsa settimana, sono comparse diverse bandiere tricolore appese ai cartelli stradali. Dietro a queste affissioni c’è una nuova organizzazione chiamata “Remigrazione e Riconquista”, un gruppo proveniente da ambienti dell’estrema destra italiana, che a livello nazionale è espressione di CasaPound, Veneto Fronte Skinheads, Rete dei Patrioti e Brescia ai Bresciani. Sull’iniziativa era intervenuto anche il consigliere leghista del quartiere Don Bosco Maurizio Puglisi Ghizzi, già consigliere comunale e candidato sindaco di CasaPound.
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Da che parte stanno le istituzioni?
"Remigrazione e Riconquista è un'alleanza 'nera' in cui sono confluiti gli autoproclamati 'fascisti del terzo millennio' di Casa Pound, il Veneto Fronte Skinheads e altre sigle tristemente note. Tra i promotori dell'iniziativa, alcuni Consiglieri di Quartiere già noti alle cronache locali. Fanno parte o no della maggioranza che governa la Città?", scrive l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (Anpi) in una nota.
"La Lega Nord, partito di governo (anche in Provincia e a Bolzano), ha formalmente difeso l'inquietante iniziativa e i suoi contenuti xenofobi. Ma tali contenuti sono in aperta e dichiarata opposizione ai valori della Costituzione e dell'autonomia. Da che parte stanno le istituzioni e chi le rappresenta, in particolare, il Presidente della Giunta Provinciale e il Sindaco del Capoluogo?", si chiede ancora Anpi.
"La cornice politica che tiene unito il centrodestra non prevede la parola remigrazione"
"La cornice politica che tiene unito il centrodestra non prevede la parola remigrazione: ho chiesto alla Lega di essere garante di questo", dice a SALTO il sindaco di Bolzano Claudio Corrarati, sottolineando di aver fatto subito togliere le bandiere tricolore appese ai cartelli stradali dalla Polizia Municipale.
Il segretario locale della Lega Paolo Zenorini afferma che "l'adesione al Comitato Remigrazione rimane una iniziativa personale e al momento non vi è partecipazione ufficiale della Lega." Punta inotre a ricondurre il significato della parola remigrazione ai temi legati all'immigrazione che la Lega affronta da anni come maggiore controllo dei flussi migratori e contrasto all’irregolarità, o ancora l' espulsione di chi commette reati.
Ma, come ha spiegato Kobler, con questo concetto si va ben oltre. La parola, si legge sul sito dell'Accademia della Crusca è rilanciata "per indicare in forma eufemistica il significato di ‘espulsione forzata, deportazione di massa di persone con una storia di migrazione’". La parola è stata inserita tra i Neologismi 2025 Treccani online nell’accezione di “ritorno forzato di persone immigrate nel loro Paese d’origine”. "Non è certo un processo nuovo: si recupera una parola esistente, dalla forma non sospetta e la si “manomette” assegnandole un significato eufemistico, per celare atteggiamenti spregiativi, discriminatori o, come in questo caso, addirittura neonazisti", si legge sulla pagina della Crusca.
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Forse il tutto è molto meno…
Forse il tutto è molto meno drammatico. Forse vogliono solo avvisare la comunità in un modo colorito e simpatico che loro stessi vogliono tornare nelle loro regioni d'origine.
Ich denke dass die Kritik an…
Ich denke dass die Kritik an dem Begriff übertrieben ist.
Sicher gibt es Rassismus, allerdings hat die Forderung nach der physischen Rückführung von straffälligen Zuwanderern in ihr Heimatland nichts mit Rassismus oder Fremdenfeindlichkeit zu tun, weil es um deren Verhalten geht und nicht deren Herkunft.
Einen Staatsbürger bei Straftaten anders zu sanktionieren als einen Nicht-Staatsbürger ist auch nicht diskriminierend, sondern durchaus argumentierbar.
Wenn jemand fordern würde ALLE Ausländer unabhängig von deren Verhalten zu repatriieren, dann wäre diese Forderung hingegen völlig daneben.
Soweit sollten wir dann schon differenzieren.