Il Qualitätsmarke Bildung non ci sta

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Il mondo della scuola altoatesino rimane sotto ai riflettori: questa volta, al centro del dibattito, c'è la scelta sindacati di firmare, o meno, la lettera d'intenti proposta dalla Provincia nella quale la Giunta provinciale si impegna a stanziare 110 milioni di euro all'anno nel triennio 2026-2028. Oltre a diverse sigle sindacali, che hanno già espresso un parere critico di fronte a questa modalità di pre-contrattazione da parte della Provincia, oggi - domenica 19 ottobre - si è schierato contro anche il gruppo di docenti della scuola in lingua tedesca che ha dato il via alla protesta degli insegnanti di tutto l'Alto Adige che prevede, tra le altre cose, lo stop alle attività extrascolastiche. Il Qualitätsmarke Bildung Südtirol sui social scrive infatti: "È attualmente in corso un dibattito sull'opportunità o meno per i sindacati scolastici di approvare la Lettera d'Intenti, un accordo preliminare alle trattative salariali. Alcuni sindacati vogliono interrogare i propri iscritti a riguardo. Molti di voi ci hanno chiesto quale raccomandazione potremmo dare in vista di un'eventuale votazione. La nostra risposta è chiara: no alla lettera d'intenti!".
"La lettera d'intenti è formulata in modo vago e contiene clausole restrittive"
Il gruppo evidenzia che l'accordo non costituisce un prerequisito legale per le trattative salariali, ovvero la contrattazione che partirà da gennaio 2026. "La Giunta provinciale dovrebbe avviare i negoziati a parità di condizioni e senza precondizioni. E invece - proseguono gli insegnanti - la lettera d'intenti prevede condizioni unilaterali come ad esempio il fatto che se la bozza del contratto collettivo non sarà firmata entro il 31 marzo 2026, l'aumento salariale retroattivo non sarà più valido a partire da gennaio 2026". Inoltre, gli insegnanti lamentano il fatto che non è chiaramente definito l'importo effettivamente destinato agli insegnamenti extra. Nella lettera "si parla semplicemente di almeno 10 milioni di euro, il che lascia troppo margine di interpretazione".
Inoltre il Qualitätsmarke Bildung Südtirol replica alle affermazioni del Presidente Arno Kompatscher. "È stato inoltre stabilito che i negoziati inizieranno solo quando non ci saranno più proteste o azioni simili. Come possono i sindacati firmare qualcosa che è al di fuori del loro controllo? È a discrezione del corpo docente - scrive il gruppo - stabilire quali attività siano incluse nel programma scolastico e quali no".
"Come si può concordare quando i punti essenziali restano completamente aperti?", si chiedono ancora i docenti. "La lettera d'intenti è formulata in modo vago, in particolare per quanto riguarda le risorse finanziarie, il loro utilizzo e la futura direzione dei contratti collettivi. Allo stesso tempo, contiene clausole restrittive e scadenze che respingiamo fermamente". -
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