Gesellschaft | Schule

Italianissime hier, südtirolzentriert da

Der Historiker Andrea Di Michele erklärt im Interview, warum die neuen Bildungsrichtlinien des Ministeriums einen Graben zwischen der italienischen, deutschen und ladinischen Schule in Südtirol aufreißen könnten.
Andrea Di Michele
Foto: privat
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Alberto Stenico Fr., 21.03.2025 - 09:15

La situazione non è nuova: è sempre stata questa ed è una delle cause delle incomprensioni tra i diversi gruppi linguistici. Ognuno racconta la sua storia, diversa da quella degli "altri". Conoscerle entrambe è la base per una convivenza costruttiva.

Fr., 21.03.2025 - 09:15 Permalink
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Martin Piger Fr., 21.03.2025 - 21:30

Gli italiani del Sudtirolo comunque ora possono mandare un segnale chiaro. O proseguono sulla strada della rielaborazione del passato
( percorso del resto appena iniziato) per una una civiltà matura con una storia consapevole oppure tornano a correre dietro ai miti del risorgimento enfatizzando storielle edulcorate tipo "libro cuore", dando in questo modo un calcio poderoso alla tanto professata convivenza.

Fr., 21.03.2025 - 21:30 Permalink
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Simonetta Lucchi Sa., 22.03.2025 - 20:42

I docenti possono liberamente scegliere quali libri utilizzare e con quale impostazione. Nelle direttive provinciali per le scuole italiane ladine e tedesche è raccomandata la storia locale. I libri di testo di storia italiani sono centinaia continuamente aggiornati e si può trovare di tutto. Si può tranquillamente chiedere alle case editrici di aggiungere dei contenuti o argomenti. Io auspico sempre che finalmente le aree pedagogiche tedesche italiane e ladine creino un libro di testo univoco per tutti magari trilingue. Cosa ci vuole?

Sa., 22.03.2025 - 20:42 Permalink
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Hartmuth Staffler So., 23.03.2025 - 14:29

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Die Idee, eine konkordierte Geschichtsschreibung zu schaffen, klingt recht gut, scheitert aber daran, dass die italienische Geschichtsschreibung es nicht schafft, über ihren eigenen Schatten zu springen. Wenn zum Beispiel der Gemeinderat von Brixen es nicht schafft, dem Kriegsverbrecher Gennaro Sora die Ehrenbürgerschaft zu entziehen, weil man laut SVP den italienischen Koalitionspartnern das nicht antun kann, dass zeigt das deutlich, wie weit man von einer gemeinsamen Geschichtsauffassung und damit Geschichtsschreibung entfernt ist. Es geht nicht um historische Wahrheiten, sondern nur um nationale Empfindlichkeiten, und die Italiener sind da halt sehr empfindlich.

So., 23.03.2025 - 14:29 Permalink