Politik | Sicurezza

Controllo vicinato, sinistra all'attacco

Scoppia la polemica attorno all'iniziativa del sindaco Claudio Corrarati di attivare il controllo di vicinato anche a Bolzano. Andriollo e Sinistra: "Ci sono già i presidi delle forze dell'ordine, municipale e telecamere. Rischio di false segnalazioni"
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Foto: citynext
  • Scoppia la polemica attorno all'iniziativa del sindaco Claudio Corrarati, promessa in campagna elettorale, di attivare il controllo di vicinato anche a Bolzano. Critiche arrivano da Sinistra die Linke e dal consigliere comunale Juri Andriollo che, questa mattina, ha presentato un'interpellanza scritta in Consiglio. Ma andiamo con ordine: a inizio giugno, durante una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicata alla sicurezza urbana del capoluogo, il sindaco e il Prefetto Vito Cosumano, oltre ai vertici delle Forze dell'ordine, hanno deciso di adottare un protocollo per l'avvio del controllo di vicinato in alcune zone della città. Questo - si legge nella nota del Commissariato del Governo - introduce nuove strategie di presidio civico urbano, volte ad innalzare la percezione di sicurezza tra i cittadini e favorirne la partecipazione attiva nella comunità. Nel concreto, i residenti di un quartiere collaborano tra loro e con le autorità per osservare e segnalare attività sospette. Il modello è stato attivato in numerose città italiane - anche dove governa il centrosinistra - e, lo scorso gennaio, anche a Merano dove era stata ampiamente criticata dai Verdi. Il sindaco di Bolzano ha più volte sottolineato che non si andranno a introdurre degli "sceriffi" in città, ma dei "cittadini sentinella" che faranno segnalazioni alle forze dell'ordine. 

  • Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica: è stato decisa l'adozione di un protocollo per l’avvio, in alcune zone del capoluogo, del controllo di vicinato. Foto: Commissariato del Governo di Bolzano
  • Rassicurazioni, quelle del sindaco, che però non convincono il centrosinistra bolzanino. "Il controllo del vicinato - afferma Juri Andriollo - è una misura istituzionalizzata dalla Lega di Matteo Salvini. Nasce con le cosiddette ronde padane, in tempi in cui mancava il presidio delle forze dell'ordine ed era una necessità. Ma a Bolzano, dove c'è la Questura, la polizia Municipale è stata rafforzata, ci sono due caserme, c'è un sistema di controllo tramite le telecamere, a cosa serve il controllo del vicinato? Persino la movida è stata già militarizzata! Con questa iniziativa, di chiara matrice leghista, si rischia solo che i cittadini chiamino la forze dell'ordine perché vedono un'ombra". Il consigliere comunale ha per questo depositato un'interpellanza scritta in cui si domanda, tra le altre cose, quali siano le precise modalità organizzative, operative e logistiche individuate per il corretto svolgimento del progetto, inclusa l'identificazione dei soggetti direttamente coinvolti e quale sia l'ammontare esatto delle risorse finanziarie previste per il progetto. 

  • Juri Andriollo: "A Bolzano, dove c'è la Questura, la polizia Municipale è stata rafforzata, ci sono due caserme, c'è un sistema di controllo tramite le telecamere, a cosa serve il controllo del vicinato?" Foto: Seehauserfoto
  • Allo stesso tempo, anche la Sinistra die Linke attacca la misura del sindaco. "Bolzano non ha bisogno del controllo di vicinato, ma di quartieri vivi e servizi pubblici", scrive il partito in una nota. "Si tratta di un’idea sbagliata, pericolosa e socialmente dannosa. Un modello che rischia di trasformare i cittadini in sorveglianti, alimentando diffidenze, tensioni e divisioni nei nostri quartieri. Questa proposta scarica su singoli cittadini responsabilità che spettano alle istituzioni pubbliche e alle forze dell’ordine. Così facendo, si finisce per creare situazioni ambigue, conflitti tra vicini, false segnalazioni, e un clima di costante ansia e controllo sociale", prosegue la nota. "Il controllo di vicinato finirà inevitabilmente per stigmatizzare le persone più vulnerabili e marginalizzate, trattando il disagio come un problema da rimuovere e punire, piuttosto che da comprendere e affrontare", conclude la Sinistra.