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“Basta strade”

La prevista strada forestale in val Sopranes non si farà. E i Verdi plaudono, ricordando che la rete viaria altoatesina “è lunga un quarto della circonferenza del globo”.

Il progetto è stato bocciato ieri in Comune a Tirolo per motivi legali e, in parte, paradossali: 10 consiglieri su 15 avevano interessi diretti o indiretti nel progetto
Sul tema oggi prendono posizione in maniera molto critica i Verdi cogliendo l’occasione per parlare di un “banco di prova sul tema” non solo per il Comune di Tirolo, ma anche e soprattutto per la Giunta Provinciale

Nello specifico il progetto bocciato riguardava una nuova strada di 3,4 km dedicata ai trattori, tema che più in generale ha sollevato - secondo i Verdi - la questione del futuro degli ultimi pascoli ‘naturali’ in Alto Adige
Gli ambientalisti definiscono la loro una ‘battaglia di retroguardia’, dato che oggi "su 1739 malghe altoatesine solo 180 sono rimaste non accessibili ai mezzi motorizzati". I Verdi no fanno dunque altro che ricordare che “da lungo tempo ormai non esiste una ‘necessità di sviluppo’ per quanto riguarda i sentieri per le malghe”. 

Gli ambientalisti contestualmente ricordano che la rete viaria in Alto Adige consta di 20mila km di tracciati, di cui circa la metà sono forestali e alpini. “Pari a circa un quarto della circonferenza terrestre”, mettono in evidenza, ricordando che “nessun’altra regione alpina ha una tale fitta rete capitare di percorsi in alta quota”. 

I Verdi puntano quindi il dito contro la recente proposta dell’assessora provinciale competente Arnold Schuler di attivare un tavolo di lavoro su questi temi. “Già nel maggio 2010 un incontro di Arge Alp a Bressanone aveva elaborato a questo proposito una serie di raccomandazioni sulla sostenibilità nella gestione del paesaggio”, ricordano i Verdi. 
Per i quali ora la questione è innanzitutto quella di proteggere gli spazi ‘naturali’ rimasti, quasi come fossero sorta di ‘oasi alpine’. 

I Verdi concludono la loro presa di posizione affermando che “oggi non servono altri tavoli di lavoro, ma solo un chiaro atteggiamento da parte della Provincia e dei Comuni volto a preservare il futuro delle nicchie rimaste di paesaggio naturale alpino incontaminato”.