Politik | Bolzano

La guerra invisibile

In cinque mesi il Comune di Bolzano ha portato a termine 136 sgomberi di giacigli e insediamenti a danno di oltre cento persone senza fissa dimora.
Sgombero di Natale
Foto: giuseppe musmarra

La recente modifica del Regolamento di polizia urbana era stata attraversata da diverse polemiche, non solo per l’inasprimento di numerosi divieti e l’estensione delle aree in cui applicare il cosiddetto daspo urbano, misura destinata a colpire perlopiù persone marginalizzate, ma anche perché frutto della stretta collaborazione tra il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e il consigliere di centrodestra, che siede formalmente tra i banchi dell’opposizione, Gabriele Giovannetti.
Il pacchetto era stato approvato lo scorso novembre, quando alle porte dell’inverno si accendeva ancora una volta il dibattito per le insufficienti e inefficaci risposte dell’amministrazione al problema delle persone costrette per strada. Le diverse delibere approvate che portano la firma di Caramaschi e Giovannetti, allargano l'utilizzo del daspo a numerose zone del centro, delle periferie e nelle aree designate allo svolgimento dei mercati cittadini. 

L’articolo 3 “Patrimonio pubblico” del vecchio regolamento era stato rimpiazzato da “Decoro urbano e tutela dei beni pubblici e privati”, prevedendo anche l’estensione e l'inasprimento generalizzato dei divieti e delle sanzioni vigenti. In particolare, nei casi di deturpamento di edifici pubblici e privati, pavimentazioni, arredi urbani, mezzi ed elementi di pertinenza di esercizi commerciali le multe (già previste dal Codice civile) arrivano oggi fino a €1000,00. Bagnarsi, abbeverare un animale o lavare oggetti in una fontana porterebbe a un sanzionamento che va dai €100,00 ai €1000,00.

 

La riforma del regolamento di Polizia Urbana si colloca all’interno di un’altra trasformazione in corso negli ultimi anni, che è quella di affidare ai corpi di Polizia Urbana non solo le tradizionali attività di gestione del codice della strada e funzioni di polizia amministrativa, ma anche il mandato di far rispettare il famigerato concetto di “sicurezza urbana”, intervenendo in situazioni di generico “degrado” all’interno delle aree cittadine. Questo si traduce perlopiù con azioni repressive rivolte al contrasto dell’utilizzo e spaccio di sostanze stupefacenti (negli ultimi cinque mesi sono state segnalate 170 persone per consumo, mentre 24 sono quelle che sono state differite per spaccio), ma anche operazioni di sgombero e allontanamenti.
Da aprile di quest’anno, riferisce il comandante Fabrizio Piras,  il solo nucleo di sicurezza urbana della polizia municipale del capoluogo ha effettuato 136 attività di sgombero e pulizia di insediamenti e giacigli, un’operazione che ha riguardato più di un centinaio di persone senza fissa dimora, mentre sono almeno 32 i provvedimenti di daspo urbano effettuati nelle zone previste dal regolamento.