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Una terra, DUE storie.

Il 2014 e il 2015 sono due anni speciali per la nostra provincia; si celebrano i cento anni dall'inizio della prima guerra mondiale. Italia ed Austria hanno combattuto su fronti opposti ed hanno scritto due storie diverse. L'Alto Adige/Südtirol deve saperne scrivere una comune.
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Anno: 2014, a cent’anni dall’inizio della prima guerra mondiale. Luogo: Bolzano. Protagonisti: gli Studenti delle scuole superiori di lingua italiana e tedesca. Argomento: il trattato di pace alla fine della guerra che ha sancito l’annessione del Südtirol all’Italia. Libro di storia adottato dalle scuole italiane ( La nuova Italia/RCS – SCANDICCIFirenze): “Il Trentino, l’Alto Adige, Trieste e l’Istria furono annessi all’Italia”. Punto. Sí punto, senza alcuna informazione ulteriore sulla situazione etnico/linguistica del Südtiol/Alto Adige.
Libro di testo adottato nelle scuole tedesche (Geschichte live – Veritas Verlag LINZ/Austria):”Das Schicksal Südtirols: Österreich und Italien unterzeichneten in Nacht vom 2. zum 3. November 1918 ein Waffenstillstandabkommen” mit Wirkung 24 Stunden später. In dieser Situation rasten italienischen Soldaten ohne Widerstand durch österreisches Gebiet und besetzen innerhalb eines Tages Südtirol. Insomma, l’occupazione italiana del Súdtirol é avvenuta furbescamente dopo la firma dell’armistizio e quindi doppiamente ingiusta.
Qui di storia “condivisa” non c’é nemmeno l’ombra. Ci sono DUE storie per un’unica terra ed un’unica gioventú. Per costruire nella nostra provincia un futuro comune, é indispensabile anche un modo nuovo e diverso di trattare il nostro passato. É un compito nostro, solo nostro. Non possiamo copiare né da Scandicci, né da Linz.