Gesellschaft | La riforma

Punti nascita: un problema ‘alpino’

Nei prossimi giorni a Trento una riflessione comune sul da farsi coinvolgerà anche Belluno, Sondrio e il Piemonte. Per l’Alto Adige ci sarà Albrecht Plangger.

In Trentino la questione della sopravvivenza dei punti nascita negli ospedali periferici è da tempo occasione di scontro all’interno della maggioranza in giunta provinciale. 

Paladina della chiusura dei punti nascita di valle sotto gli standard (500 parti all’anno) è l’assessora alla salute Donata Borgonovo Re del PD. Alla sua posizione intransigente si oppone in particolare l’Unione per il Trentino, attraverso gli assessori Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini
A fare da paciere il presidente della giunta Ugo Rossi, per il quale esistono ancora spazi di manovra a Roma. 
L’idea è quella di verificare se esistono spazi per una soluzione intermedia, magari promossa all’interno della Conferenza Stato-Regioni ottenendo il supporto di altri ‘colleghi amministratori’ delle zone alpine

La questione fa registrare in questi giorni anche l’iniziativa di Mauro Gilmozzi che ha pensato di lanciare un’iniziativa comune non solo con l’Alto Adige ma anche con il Bellunese ed altre zone del nord Italia. Il prossimo 9 febbraio a Trento infatti ci sarà un incontro tra sindaci e direttori sanitari dei piccoli ospedali alpini per uno scambio di informazioni. 

Intervistato al quotidiano Il Trentino, Gilmozzi ha rilasciato dichiarazioni che farebbero la gioia degli abitanti di Vipiteno e San Candido. 

“Chi vive in montagna lo fa anche a beneficio degli altri, ma per mantenere la gente in montagna servono servizi e professionalità”

L’orientamento è quello di puntare sull’eccellenza, in particolare  sul tasso di mortalità bassissimo nei reparti di maternità ‘alpini’
Ma a fare capolino in modo deciso è anche il tema della sicurezza: “non garantita da un ospedale a 100 chilometri da casa”.

All’incontro del 9 febbraio a Trento parteciperanno il deputato piemontese del PD Enrico Borghi presidente dell’Unione Comuni Comunità enti montani, il residente della Provincia di Sondrio Luca Della Bitta (ex Pdl) e, attenzione, il deputato venostano della SVP Albrecht Plangger, da sempre uno dei più convinti oppositori della soppressione dei reparti di ostetricia negli ospedali periferici. 

Nei prossimi giorni si svolgerà anche un incontro a 4 presenti i due presidenti delle province di Trento e Bolzano Rossi e Kompatscher e le due assessore alla salute Borgonovo Re e Stocker. Sarà l’occasione per fare il punto e magari perfezionare la strategia per potere al contempo gestire il malcontento nelle valli nella tenua speranza che a Roma si riesca ancora a strappare qualcosa.