Gesellschaft | Riforma

Trento: Asl nel caos

Il direttore generale Luciano Flor ha deciso di dimettersi dopo soli due mesi dalla riconferma. Lasciando dietro di sé una scia di polemiche politiche.

L’Azienda Sanitaria è senza pace in Alto Adige. Per quanto riguarda il riordino degli ospedali la riforma è appena iniziata, ma intanto sono sul piede di guerra i medici di base il cui carico di lavoro in futuro è destinato ad aumentare a fronte però di riduzioni di compenso. Non solo: i medici di famiglia sono in via di estinzione, nei giorni scorsi hanno fatto scalpore i numeri delle domande pervenute alla Asl per i 60 posti che verranno messi a concorso nel 2016. Ebbene: si contano sulle dita di due mani, con assenza assoluta di candidati in alcuni comprensori chiave come quello del capoluogo. 
Alla vera e propria emergenza medici di base si è sommata nelle ultime ore anche l’intenzione da parte di Asl di procedere a breve all’esternalizzazione del servizio di Medicina del Lavoro che a breve potrebbe seguire il destino di Medicina dello Sport. Anche in questo caso quelle che giungono da parte di Asl sono ancora solo mezze notizie, con conseguenti ansie e preoccupazioni generalizzate nel settore e dintorni. 

Se a Bolzano l’anno nuovo è cominciato con il medesimo trambusto registrato nel 2015, anche la vicina Trento non se la passa bene più di tanto. 
Nei giorni scorsi infatti dopo solo due anni dalla nomina il neo direttore dell’Azienda Sanitaria trentina Luciano Flor si è clamorosamente dimesso. Gettando nel caos l’Asl e suscitando una serie di polemiche a catena. Collegate anche e soprattutto all’avvicendamento che in Trentino ha riguardato l’assessorato alla sanità retto fino a pochi mesi fa dalla democratica Donata Borgonovo Re, poi sostituita dal più ‘morbido’ collega Luca Zeni. Ebbene: Borgonovo Re starebbe infatti sullo sfondo anche delle dimissioni del neo direttore Flor. Con le sue critiche all’operato del manager, supportata dall’opposizione, l’ex assessora negli ultimi giorni avrebbe infatti ‘completato’ il lavoro di delegittimazione del direttore generale, portato avanti nella prima parte della legislatura provinciale trentina. 
In particolare ora gli scontri politici si concentrano sulla riconferma del direttore Fior avvenuta 2 mesi orsono e fortemente avversata da Borgonovo Re. E la polemica coinvolge in particolare il presidente della giunta Ugo Rossi, già assessore alla sanità nella precedente legislatura 2009/2013. 
Secondo l’attuale assessore Luca Zeni negli ultimi due mesi la discussione in Trentino è stata esasperata da due temi in particolare, che anche gli altoatesini conoscono bene: sopravvivenza dei punti nascita periferici e turni dei medici.
Luciano Flor intanto si prepara ad assumere il suo nuovo responsabile di direttore al Policlinico di Padova. 
Anche in provincia di Bolzano le polemiche nel settore non mancano: cosa succederebbe se anche il direttore altoatesino Thomas Schael decidesse di lasciare per approdare ad altri lidi più tranquilli?