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Sciopero: a rischio il servizio mensa

Cgil, Cisl e Uil indicono l'astensione dal lavoro per domani (4 giugno) e denunciano precettazioni e azioni di intimidazione. "Atteggiamento pilatesco di Confindustria".
Mensa
Foto: upi
  • A rischio domani (4 giugno) il servizio di mensa nelle scuole di Bolzano per lo sciopero nel settore della ristorazione collettiva indetto da Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl, UilTucs e Asgb. Grave per i sindacati la precettazione dei lavoratori da parte dell’impresa che ha l’appalto, perché non garantisce un diritto garantito dalla Costituzione.
    I sindacati, si legge in una nota, puntano poi l’indice contro la decisione delle imprese della ristorazione collettiva aderenti alle Associazioni datoriali Anir e Angem che hanno abbandonato il tavolo delle trattative per il rinnovo del Contratto del settore ristorazione, pubblici esercizi, commercio e turismo , chiedendo di costituire un tavolo negoziale specifico. “Da denunciare anche – rimarcano le organizzazioni di categoria – il grave atteggiamento pilatesco di Confindustria, oltre alle azioni intimidatorie sulla nostra azione di astensione dal lavoro. Un atto del genere in contrattazione è spaventoso perché mina la stabilità dei contratti collettivi nazionali. Per domani (4 giugno), a partire dalle ore 10, è stato organizzato un presidio in via Roen, a Bolzano, davanti all’Istituto comprensivo Longon/Archimede.
    “Questo comportamento non può essere tollerato”, tuonano le organizzazioni di categoria di un settore che, in Alto Adige, vede impiegati circa 4mila lavoratori. “A più di tre anni dalla scadenza del Contratto nazionale, le imprese della ristorazione collettiva associate ad Anir e Angem diffidano chi vuole arrivare ad un rinnovo  in grado di garantire condizioni salariali dignitose alle lavoratrici e ai lavoratori del settore. Le trattative sono  state bloccate  e le negoziazioni non stanno procedendo come previsto. In questo modo – ancora i sindacati – si umiliano le lavoratrici e i lavoratori e si rischia di generare un grave e inaccettabile danno”.